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L'Ue prende tempo e aspetta l'Ecofin

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Il primo appuntamento è quello del 9 e 10 ottobre a Lussemburgo, dove il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, dovrà illustrare le misure prese ai colleghi dell'Eurogruppo e dell'Ecofin. Bruxelles, intanto, sembra scegliere la strada della prudenza, evitando di dare giudizi affrettati. Il commissario Ue agli Affari economici, Joaquin Almunia - forse memore delle recenti polemiche con Roma - stavolta preferisce non fare commenti a caldo: prende tempo e, prima di dare una valutazione, aspetta di conoscere nel dettaglio i contenuti della manovra da 33,4 miliardi. In ambienti comunitari, comunque, trapela un certo ottimismo per le parole pronunciate dal presidente del consiglio Prodi e dal ministro dell'Economia Padoa-Schioppa. Entrambe hanno sottolineato come la Finanziaria approvata dal consiglio dei ministri rispetti tutti gli impegni assunti dall'Italia in sede europea: dalla correzione strutturale del disavanzo dell'1,6% nel biennio 2006-2007, al rientro del deficit sotto il 3% entro il prossimo anno. Forti erano a Bruxelles le preoccupazioni per la sentenza della Corte di giustizia europea sulla detraibilità dell'Iva per le auto aziendali: sentenza che peserà sui conti pubblici italiani per ben 15 miliardi di euro e che a fine anno farà schizzare il rapporto deficit-Pil al 4,8% (contro il 4% previsto). Ma rassicurante è stato il messaggio inviato da Roma: nel 2007 il disavanzo scenderà come previsto al 2,8% e resterà «stabilmente» sotto il 3% negli anni a venire. Per ottenere questo sono bastati 14,8 miliardi dei 33,4 complessivi della manovra. Ora, quello che Bruxelles e i ministri economici europei dovranno valutare è se le misure messe in cantiere dal Governo italiano per correggere i conti pubblici sono effettivamente strutturali e in grado di raggiungere gli obiettivi fissati. Il compito di Padoa-Schioppa nella missione lussemburghese della prossima settimana sarà proprio questo: convincere l'Europa che con questa Finanziaria i conti pubblici italiani sono definitivamente usciti dalla «zona rossa» e che le misure prese - come ha detto oggi in conferenza stampa - «hanno un valore strutturale e negli anni a venire miglioreranno». Al ministro toccherà anche rassicurare i colleghi europei che in Parlamento la Finanziaria non subirà il classico «assalto alla diligenza». Il giudizio definitivo dell'Europa non arriverà comunque la prossima settimana, ma fra più di un mese. Quando a Bruxelles il 7 novembre si riunirà l'ultimo Ecofin dell'anno (che è anche l'ultimo della presidenza finlandese). E quando Almunia - sulla base della valutazione data alle misure della manovra - stilerà le 'Previsioni d'autunnò della Comissione, quelle sull'andamento nei singoli Stati membri del rapporto deficit-Pil e del debito pubblico. Solo allora si potrà dire con certezza se la Finanziaria sarà promossa o bocciata.

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