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Palazzo Chigi

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Il popolo dell'Ulivo scende in piazza

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Passanti incuriositi dal viavai di telecamere e operatori, politici e volti noti romani. Di speranze e di richieste da indirizzare ai deputati, queste persone ferme davanti a Palazzo Chigi, ne hanno a volontà. Se potessero ritoccare la Finanziaria, farebbero in modo di inserire un reddito fisso per ognuno. Concederebbero una casa, soprattutto per i meno abbienti. E non solo. Perché un plauso speciale, da parte di un gruppo di trenta persone, è indirizzato al «regolamento», come lo chiamano in piazza. È la Finanziaria, è quello che prevede tassazioni per i redditi che oltrepassano i settantamila euro. Regole «giustissime, esattamente come l'aiuto alle famiglie, concesso a chi ha redditi annuali inferiori ai dodicimila euro», dicono con un coro a un'unica voce Massimo e Sonia, di 40 e 38 anni. Pietro, di 46 anni, è arrivato a Roma - dalla Calabria - per un viaggio di piacere: dopo una passeggiata lungo via del Corso, si è fermato davanti a Palazzo Chigi, incuriosito dalla folla riunita là davanti. La sua attenzione è attirata dal sistema di tassazione italiano: dopo l'ascolto dei telegiornali, dopo la lettura dei quotidiani, il suo motto è diventato quello di «scovare gli evasori». Luigi e Antonella, di 52 e 45 anni al contrario hanno soddisfatto la loro curiosità osservando il ministr delle Infrastrutture Di Pietro varcare la soglia del Palazzo. E tra le note di colore non sono mancate le domande di un gruppo di turisti inglesi. Piazzati sul selciato, nell'attesa hanno tempestato di interrogativi i vicini: a loro l'onere di delineare le caratteristiche del Premier. Giuseppe, 36 anni, maglietta a maniche corte e jeans, da Palazzo Chigi di aspettative ne ha davvero poche: «Pare che ci siano delle divisioni all'interno della maggioranza - ha commentato - soprattutto in fatto di strategie economiche: si sta cercando di colpire il ceto medio italiano. Insomma, a questo punto è diventata emblematica la campagna di Rifondazione Comunista dal titolo "Anche i ricchi pagano". Perché il titolo la dice lunga. Insomma - ha concluso - per il momento ancora mi sento solamente deluso. Il Ponte sullo Stretto in questo momento è diventato una sorta di chimera. Ci hanno promesso al posto del ponte anche altre opere per il sud della Penisola che in qualche modo riescano a compensare quell'opera. Quindi ora staremo a vedere...».

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