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Sanità, più tasse nelle Regioni sprecone

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Le Regioni meno «parsimoniose» che non riusciranno a restare entro i limiti della spesa prevista, pagheranno più tasse. Dopo settimane di intenso lavoro e riunioni interminabili, ieri pomeriggio, al ministero dell'Economia, i ministri dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, della Sanità Livia Turco, il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani e alcuni assessori, hanno trovato un'intesa sul nuovo Patto, che ha valenza triennale e che si compone di una parte finanziaria e di un accordo normativo e programmatico. Le risorse a disposizione delle Regioni saliranno da 91,2 miliardi del 2006 a 97 miliardi nel 2007, comprensivi di un fondo di un miliardo per sostenere il risanamento delle Regioni che non sono in linea con i livelli di spesa concordati. Per le Regioni che non raggiungeranno questi ultimi, verranno confermate misure di affiancamento e i cosiddetti «automatismi fiscali», ovvero l'aumento delle aliquote regionali dell'addizionale Irpef e Irap. Il Governo svolgerà poi azioni di contenimento della spesa, tra cui quella farmaceutica e di riorganizzazione dei dispositivi medici con un effetto di risparmi atteso intorno a due miliardi di euro. Un accordo complesso, dunque, che trova la piena soddisfazione delle Regioni, come ha sottolineato Errani, e anche del ministro Turco: «Con questo patto il sistema sanitario nazionale è più stabile - ha sottolineato - con meno inefficienze, servizi più adeguati e anche, finalmente, la possibilità di nuovi investimenti nella sanità». L'accordo prevede infatti l'aggiornamento dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, ai nuovi bisogni, uno stanziamento per la definizione di nuovi accordi per la qualificazione delle strutture sanitarie e l'innovazione tecnologica, il contenimento dei costi richiesto alle Regioni che presentano forti disavanzi. «Abbiamo raggiunto questo accordo al termine di un lavoro impegnativo - ha detto Errani - e abbiamo ottenuto il pieno accoglimento delle proposte che avevamo presentato». Per quanto riguarda invece la possibile introduzione di ticket in sanità, Errani ha spiegato che il lavoro è ancora in corso al ministero della Sanità. In particolare, da martedì verranno istituiti tre tavoli di lavoro su altrettanti temi: personale, ticket e spesa farmaceutica. Con la definizione dell'accordo sulle due voci, «sanità e del patto di stabilità, così come sono state impostate, alle regioni non viene regalato nulla. Noi copriremo la nostra quota dei trenta miliardi previsti dalla Finanziaria, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi», ha sottolineato il coordinatore degli assessori regionali al bilancio, Romano Colozzi. Per il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, «la proposta delle Regioni accolta dal Governo sul Patto per la salute è un passo avanti significativo: per la ricostruzione di rapporti positivi tra Governo e Regioni; per la salvaguardia di un diritto fondamentale dei nostri cittadini, quello alla salute; per la promozione della coesione della comunità».

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