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di GIANCARLA RONDINELLI PUÒ una giornalista dichiaratamente di sinistra, moderare un dibattito targato ...

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..È il caso di Bianca Berlinguer, giornalista del Tg3, che oggi modererà la tavola rotonda «Ripensare il centro destra nella prospettiva europea», uno dei momenti principali della manifestazione che An ha organizzato, proprio per fare il punto «sul fare opposizione, ma in modo intelligente e costruttivo». «Abbiamo pensato di invitarla - spiega Ignazio La Russa, ideatore con Maurizio Gasparri della manifestazione - perché si tratta di un dibattito al quale partecipano solo esponenti di An: poteva dunque sembrare una cosa per soli interni. Così volevamo una persona, che fosse, come dire, di area avversaria, ma sempre una professionista, corretta. E la Berlinguer ha queste caratteristiche». Una scelta quindi ponderata e voluta fin dall'inizio? «Certo. Del resto, abbiamo già fatto, in passato, questo esperimento, con Giovanni Floris. Andò benissimo, anzi voglio ringraziare di nuovo Floris per la sua professionalità. Anche in questo caso, attraverso la Berlinguer, giornalista preparata e intelligente, soprattutto al di sopra delle parti, sarà possibile vivacizzare e rendere più interessante il dibattito. Non capisco questa meraviglia. Voglio ricordare un episodio esemplare. Quando morì il padre della Berlinguer, tra i primi a rendergli omaggio e a partecipare al funerale, ci fu Giorgio Almirante. Beh, penso che questo sia un segno di disgelo e possa aiutare tutti a capire come, non siamo in presenza di nemici ma di avversari politici, che vanno sempre rispettati». Dunque c'è da stare ben attenti, del resto già dal titolo "sogno o son destro?"... «Sembra una provocazione e forse un po' lo è. C'è stata una fase post-elezioni in cui il contraccolpo si è sentito per tutta la coalizione. In qualche modo è mancata la consapevolezza che la vera risposta è recuperare la propria identità, passare da uno stato di sonno, in cui si è caduti, a riconoscere l'alba, anzi se posso dire, a vedere che il sole è già alto...». È una speranza la sua o un'incitazione? «Entrambe. Questo vuol dire fare opposizione. Senza alcun preconcetto nei confronti della sinistra. Mi spiego. Se la maggioranza fa una cosa che ci convince, dobbiamo essere pronti a dargliene atto. Ma allo stesso modo, dobbiamo capire che non possiamo sostituirci a loro quando non hanno i numeri. È sbagliato. Questo è importante per fare opposizione in modo costruttivo. E ricordandosi che la destra non si inventa oggi ma ha una sua identità storica, nazionale ed europea, basata sulla modernizzazione del Paese, sulla sicurezza nazionale e sulla socialità ovvero, nell'era dell'economia ricordare anche le fasce più povere». Mi sembra che ci sia una sorta di «rimprovero intrinseco» al centrodestra, per le cose finora non fatte... «Non un rimprovero, ma un incitamento a fare sempre meglio, a chiarire come vogliamo che sia il centro destra, cosa faccia, in Italia e in Europa. Ecco perchè, tra oggi e domani, al nostro incontro ci saranno rappresentanti di tutta la Cdl. Da Sandro Bondi di Forza Italia a Roberto Maroni della Lega Nord, da Rocco Buttiglione, Udc, all'ex presidente del Senato, Marcello Pera. Tutti insieme per coniugare la forza della coalizione, riuscendo ad essere noi stessi. Questa è la vera vittoria». Tutto in linea con il documento presentato da Gianfranco Fini. Ma lui non sarà presente? «No, ha preferito, per ragionevoli motivi, non esserci. Ma per noi, è come se ci fosse».

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