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Il direttore del Tg1, Clemente Mimun

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«Ho raggiunto gli obiettivi: battere la concorrenza e non buttare i soldi della collettività»

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A me sono stati affidati due compiti: battere la concorrenza, non buttare via i quattrini della collettività. E questo ho fatto. Rispetterò, naturalmente, qualunque decisione verrà assunta dal Cda, ma allo stesso modo, chiedo il rispetto della verità ed il riconoscimento del lavoro compiuto». Così il direttore del Tg1 Clemente J. Mimun scrive ai vertici della Rai. «Gentile Presidente, Signori Consiglieri, Illustrissimo Direttore Generale - scrive Mimun - poiché risulta che nelle prossime potreste occuparvi di me, vorrei fornirvi alcune notizie, ritenendo che, per riflettere in modo oculato sul presente e immaginare il futuro, non sia esattamente inutile conoscere nel dettaglio il passato». «Per questo alla presente - scrive - allego due brevi note relative ai 7 anni e mezzo in cui ho diretto il Tg2 e agli ultimi 4 e mezzo in cui ho guidato il Tg1». Due note di due pagine l'una, con il dettaglio dei successi di ascolto rispettivamente del Tg1 e del Tg2 sotto la sua direzione. «Mi permetto di informarvi - continua Mimun - anche del fatto che nei 20 anni trascorsi alla Rai non ho mai subito contestazioni amministrative nè disciplinari. Nei 12 anni di direzioni ho avuto la fortuna di innovare profondamente, e con risultati non solo riconosciuti in Rai, i prodotti che mi sono stati affidati. Ho portato al massimo storico il Tg2 delle 19.45 che andava in onda con la sovrapposizione dei due giganti Tg1 e Tg5; ho realizzato la riforma del Tg2 inaugurando la nuova formula delle 20.30; ho trasformato il Tg2 delle 13 nel più lungo telegiornale d'europa: 30 minuti di news più i due magazine dedicati a costume-società e salute. Ho anche dato vita alle rubriche culturali dedicate a libri, cinema e musica, ad un quotidiano economico (Nonsolosoldi), a Tg2-Dossier con l'edizione domenicale». Spiega il direttore del Tg1 che in questa testata ha «introdotto 5 rubriche culturali nell'edizione della notte e al mattino; restituito esclusivamente alla redazione la realizzazione degli Speciali, che negli anni precedenti erano divenuti terreno di caccia quasi esclusivo di esterni, con grandi ricadute sul fronte delle spese; ho consentito la realizzazione del Tg1 della Storia con Roberto Olla e, in ultimo, ho ideato e condotto il DopoTg che ha realizzato in prima serata ascolti eccellenti a costi risibili. Sia al Tg1 che al Tg2 ho provveduto alla completa revisione grafica». Ricorda inoltre: «In questi 12 anni ho assunto una cinquantina di giornalisti: tutti provenienti dalle liste dei precari». «Questa è la mai storia professionale in Rai», conclude Mimun.

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