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«VADO e riparto da Pesaro» recita lo slogan della festa nazionale dell'Unità che si apre giovedì prossimo ...

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Dopo gli anni del triangolo rosso (Bologna, Modena, Reggio Emilia), la manifestazione si è tenuta a Genova. E poi a Milano. Il principale partito della maggioranza prova a ripartire da un centro di media grandezza. Da quella parte di Paese che sta fuori dalle metropoli. Quelle metropoli dove il successo del centrosinistra è ormai consolidato e crescente. E punta dunque a quelle fasce d'Italia che hanno preferito il centrodestra. Una sfida che ha ben chiara anche Piero Fassino. Scrive il segretario della Quercia nel messaggio inviato agli organizzatori: «L'edizione del 2006 della Festa ha una valenza particolare. Da Pesaro, con il congresso nazionale 2001, i Democratici di sinistra avviarono quelle scelte di rinnovamento culturale, politico e organizzativo che ci hanno consentito di superare la sconfitta di cinque anni fa, di ricostruire l'unità del centrosinistra, di rilanciare l'Ulivo e di raccogliere quei successi elettorali che oggi vedono il centrosinistra e il nostro partito guidare il governo dell'Italia». Dunque ripartire da Pesaro significa anche ripartire dalle città medie per fare più forte il governo. «Sono le città che fanno il Paese, le città che lo caratterizzano - spiega Andrea Orlando, responsabile nazionale dell'organizzazione dei Ds - dove si realizzano forme di coesione sociale, dove si sperimentano forme avanzate di convivenza e dove si ricercano nuove forme di modernizzazione». E Pesaro sarà una sfida nella sfida. Qui la federazione provinciale ds è retta da Matteo Ricci, 32 anni appena. Che ha al suo fianco, alla guida dell'organizzazione, Marco Marchetti, più giovane ancora di tre anni. «Abbiamo gli oneri e gli onori di questa manifestazione - spiega Ricci - ma se ci riusciamo sarà una grande sfida vinta. Da noi e per il partito». F. D. O.

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