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Brunetta: «Tassa inutile e dannosa Il presidente cerchi bravi economisti»

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Renato Brunetta (Forza Italia) parla della «tassa sul lusso» da economista e politico insieme. Tanto che appena qualche settimana fa ha presentato un'interrogazione parlamentare al parlamento europeo. Cosa significa tassare il lusso? «Ci sono innanzitutto due considerazioni di carattere generale: lusso o non lusso, una tassa o dà gettito oppure dà effetti "deterrenti", disincentivando (nel caso specifico) approdi di aerei e navi. Qualsiasi tassa, aldilà delle sue implicazioni di equità tra le diverse classi sociali, deve essere efficiente. Una tassa sul caviale può anche essere condivisibile, ma se distrugge il mercato del caviale allora significa che è una tassa sbagliata. Ripeto, le tasse servono per fare gettito e per dare risorse». Nel caso specifico? La legge sarebbe stata voluta da Soru per ricucire quella differenza tra la Costa Smeralda e il resto della Sardegna... «Al momento, però, l'effetto è negativo per il turismo. Il fatto che la tassa possa essere più o meno giusta è un qualcosa che va in secondo piano». Chi ci perde? «Il turismo e tutto il mercato dei vacanzieri. Non importa se davanti ci sia o meno Briatore. A me interessa l'efficienza della tassa. Certo, se questa ha valore solamente quando si sceglie di colpire i ricchi, che a me non stanno né simpatici né antipatici, c'è da pensare. Se poi gli yacht producono ricchezza o povertà... insomma non credo che sia questo il problema». Ma la legge è stata approvata a vantaggio dei sardi... «Anche questo è discutibile. Le leggi, comprese quelle regionali o comunali devono avere un carattere generale. Non si possono fare delle normative specifiche, perché si potrebbero introdurre meccanismi perversi». Ad esempio? «Gli olandesi, che hanno tutti delle case strette e alte. Per quale motivo? Perché in quei paesi la tassazione si basava sulla superficie delle abitazioni: così, tutti i contadini si misero a costruire abitazioni tanto alte quanto strette. Insomma cosa gliene importa ai ricchi? Al limite si spostano». Cioè una fuga dalla Costa Smeralda? «Certo che sì. Il cittadino reagisce in due modi davanti alla tassa: con le mani oppure con i piedi. Quando si arrabbia o quando se ne va. Insomma, non credo che quegli yacht possano organizzare una qualche rivoluzione». La sua soluzione? «Non faccio il presidente della Sardegna ma, se Soru me lo chiedesse, il consiglio che gli darei sarebbe quello di evitare tasse del genere e, al limite, di farsi consigliare da bravi economisti. E di lasciar perdere, in definitiva, le varie tasse antilusso». Sim. Cap.

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