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Palazzo Chigi contro l'arrivo di Murdoch

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E c'è già chi si muove per evitare il grande matrimonio dell'estate: Telecom-Sky. Il mercato insomma non resta indifferente alle manovre che s'annidano su Telecom e in generale sul gruppo che fa capo a Marco Tronchetti Provera. Ieri, sul mercato telematico, Pirelli ha lasciato sul campo l'1,25% a 0,68 euro, mentre l'azienda telefonica ha ceduto l'1,21% a 2,12 euro. Sono passati di mano oltre 100 milioni di pezzi della società telefonica, pari allo 0,78% del capitale ordinario. In pratica Telecom si conferma come un titolo «che non ha particolari exploit come da un po' di tempo a questa parte - spiegano in una sala operativa -. Non si attendono grandi novità a breve, più probabile per settembre». Ma che sta succedendo con Telecom? L'azienda è fortemente indebitata, per circa 40 miliardi di euro. È sotto attacco da più parti, soprattutto da parte di giornali in mano a «editori senza scrupoli», per usare le parole di Marco Tronchetti Provera: Carlo De Benedetti e il suo duo Repubblica ed Espresso. L'azienda telefonica frattanto si sta guardando attorno. È in trattativa con il magnate delle telecomunicazioni, Rupert Murdoch, per siglare un accordo di partnership: sostanzialmente Telecom fornisce l'infrastruttura, il gruppo Sky i contenuti. L'intesa si starebbe avvicinando anche perché proprio oggi la tv satellitare dovrebbe annunciare il primo utile della sua storia, poco meno di 40 milioni di dollari. Non è tanto la cifra che colpisce, quanto il fatto che si tratta del primo risultato positivo da quando la tv satellitare è giunta in Italia. E soprattutto Sky vuole crescere ancora nella Penisola, nonostante possa vantare già quasi quattro milioni di abbonati. Crescere anche tanto, visto che lo Squalo (come viene chiamato il tycoon australiano) sogna già di quintuplicare i suoi risultati. Insomma, Sky potrebbe anche puntare a intese più ampie. In un primo momento le voci accreditavano il patron (tra l'altro) di Fox news come un possibile scalatore. Ma come? Certo non con Sky, visto che sarebbe come immaginare un topolino che mangia l'elefante. E tantomeno con l'azienda madre, News Corporation: in Italia s'alzerebbero le barricate contro l'invasione dello straniero. Si finirebbe con il cedere un settore srategico a un magnate estero, un vero e proprio azzardo. La soluzione che hanno discusso i vertici delle due aziende è quello di uno scambio azionario. In pratica Murdoch entrerebbe nella cassaforte di Telecom, Olimpia, anche con il 10%. Esiste anche una ipotesi massimale che vedrebbe Murdoch conferire Sky a Telecom e entrare più pesantemente in Olimpia. Sarebbe un ingresso soft, tutto italiano visto che Sky è tricolore a tutti gli effetti. La Borsa in un primo momento ci ha creduto e la scorsa settimana (2 agosto) Pirelli ha segnato +4% e Telecom +2,75%. Su richiesta della Consob erano state confermate le discussioni in corso con News Corporation ma anche con altri media content provider: «Non sussiste in merito alcuna intesa e tanto meno accordo, neppure con riferimento a possibili scambi azionari», si era preoccupata di sottolineare la società di Tronchetti. Un giorno di tregua in Borsa, quindi, e poi venerdì il titolo si è rimesso a correre (Pirelli +3% e Telecom +2,67%). Poi sono arrivate le perplessità. Anzitutto Sky dentro Telecom non potrebbe crescere per non incorrere nei limiti imposti della legge Gasparri (non oltre il 10% del Sic). E inoltre ieri l'Unità, il giornale del maggiore partito della coalizione, invece ha fatto filtrare le perplessità di un simile accordo, in particolare da parte del ministro dello Sviluppo Pierluigi Bersani. Si parla di un allarme del governo e di un avvertimento di Palazzo Chigi: Telecom resti italiana. Arriva anche una minaccia: Murdoch è amico di Berlusconi e il Cavaliere si sta muovendo in questa partita. E a cascata, sull'intesa, nessuno sembra scommettere più. O sono iniziate le manovre per silurare l'intesa.

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