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di FABRIZIO DELL'OREFICE SE NE sta stravaccato su una poltrona del Senato.

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Mastella chiacchiera fitto, è in forma, spara battute. Qualcuno lo sfotte e gli chiede come mai non c'è Di Pietro: «Dov'è? Si sta occupando del Ponte sullo Stretto, no? Ah, è a Milano. Sarà andato in Procura...». Passa il leghista Calderoli che ha appena finito di presiedere la seduta: «Una conduzione d'aula perfetta. Buona come la mia da vice presidente della Camera». E l'ex ministro: «Tu guidavi seguendo il motto "chi va piano va sano e va lontano"». Arriva Livia Turco, e Mastella le dice con un sorriso sulle labbra: «Tra te e Di Pietro non avrei alcuna difficoltà a scegliere...». E ride. Poi qualcuno gli chiede della proposta di Fausto Bertinotti di allargare la maggioranza. E Mastella s'incupisce, abbassa lo sguardo, si mordicchia la lingua, strabuzza gli occhi. Scuote la testa e resta per lunghi attimi in silenzio. Anzi farfuglia un «ma no, ma no, non ci siamo». Poi attacca con sarcasmo: «Quello di Bertinotti è un messaggio evangelico, come dire siate buoni, ma poi non tutti sono buoni...». Prova a ragionare: «Va detto che la maggioranza non si allarga al centro. Da quella parte il centro si sta giocando una partita più grossa. Non vuole fare l'ortopedia politica, darci una mano per farci camminare. O si apre un processo politico diverso o ci sono solo aiuti in termini di convenienza immediata in vista di cambiamenti futuri... Magari aspettando Godot, da loro come da noi, diciamo aspettando due Godot». Quindi spiega che se ci sarà un «allargamento ciò potrà avvenire in termini parlamentari, non politici». E aggiunge sibillino: «Non escludo un patto costituente magari sulla politica estera, sulle grandi questioni, ma solo sul piano parlamentare». Insomma, Mastella è sulla linea Castagnetti. Che si oppone a quella Prodi-Bertinotti. Questi secondi vogliono blindare l'attuale maggioranza e provare al mercato delle vacche di acquistare qualche senatore (Follini, Pistorio, Pallaro) per stare tranquilli. E andare avanti di fiducia in fiducia. I centristi e settori dei Ds (come ha spiegato Castagnetti ieri al Tempo) lavorano ormai chiaramente a un'ipotesi alternativa: si cerchi un patto con l'opposizione almeno su alcuni temi. Larghe intese ma solo su alcuni punti. Perché avanti a botte di fiducia si rischia di cadere. Tanto che Mastella avverte: «Il centrosinistra è nato con un peccato d'origine, quello del '98 quando cadde, si ruppe e poi grazie a noi tornò al governo. Ora però se torna a sgretolarsi e si ripete il '98 vuol dire che il peccato è mortale. Allora il centro prende le distanze ed è giusto che la sinistra torni al governo nel 2500 dopo Cristo». Dunque, perché rischiare. Tanto più che dal centrodestra già arrivano dichiarazioni favorevoli. «L'intervento di Castagnetti sulle larghe intese è interessante, opportuno e importante», dice il segretario della Dc Gianfranco Rotondi, che - tra l'altro - è anche senatore. «È la prima apertura del centro-sinistra - osserva Rotondi - che viene dall'anima popolare e dal cuore della Margherita e che fa seguito all'appello del presidente Marini. La Dc è d'accordo con l'analisi e la prospettiva di Castagnetti. Le larghe intese sono una buona idea, richiedono una generosità che comincia a farsi strada nei due Poli anche con la giusta disponibilità da parte dell'area riformista del centro-sinistra di non voler scavalcare Berlusconi ma di approdare con lui, leader della Cdl, a un dialogo proficuo». Il dialogo è partito. Anzi, è anche oltre. «Il voto sull'indulto è la prima larga intesa - spiega Sergio De Gregorio (Idv), presidente della commissione Difesa eletto con i voti della Cdl -. Sarebbe stata la seconda se non ci fosse stata una immotivata fiducia sull'Afghanistan». È sintomatico quello che è accaduto su un ordine del giorno dell'Ulivo. Che è passato (riforma del codice penale e a promuovere il Garante del detenuto), ma la Cdl ha vinto su tre punti. In pratica, sulla giustizia si è creata una maggioranza diversa. Sono stati cassati tre punti che erano molto cari ai Ds (guarda caso): riforme della Bossi-

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