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L'esercito il più penalizzato «Spariti» 30 milioni di euro

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Ora, infatti, si tratta dei tagli previsti ai ministeri. Per la verità il decreto preferisce parlare di «misure di contenimento con responsabilizzazione delle amministrazioni». È l'articolo 25 con i suoi quattro commi che si sofferma su questo aspetto, rimandando all'elenco 1 per una specifica dettagliata dei singoli settori. Nell'allegato, infatti, sono indicate le previsioni di bilancio per il triennio 2007-2009, gli accantonamenti effettuati per ciascun ministero specificando i tagli operati anno per anno. Scorrendo la lunga lista di venti pagine, si arriva alle riduzioni di spesa del Ministero della Difesa quelle, per intenderci, che hanno portato i senatori nella Commissione Difesa a esprimere nel parere al Dpef insoddisfazione per le riduzioni di bilancio previste. Non hanno torto i senatori a lamentarsi. Dai dati del decreto emerge infatti una flessione di circa il 20% dei fondi a favore del settore, passando dai 445 milioni di euro ai 412 del 2007. Ben 30 milioni di euro in meno. Più colpito è il settore dei mezzi operativi e strumentali, che si è visto ridurre di quasi 25 milioni di euro il budget a disposizione, 100 milioni di euro per il triennio 2007-2009 contro i 125 milioni di euro per il 2006. Male anche l'ammodernamento e il rinnovamento, che scende da 23 a 20 milioni di euro. A pagarne le spese di questa riduzione dei fondi è stato soprattutto l'Esercito, che subirà tagli di circa 30 milioni di euro. Se nel 2006, infatti, potrà contare su un accantonamento di 104 milioni di euro, dal 2007 dovrà tirare la cinghia contando solo su 72 milioni di euro. Quasi il 40% in meno. La riduzione più consistente, arriva anche in questo caso di mezzi operativi e strumentali che crollano di quasi il 30%, da 77 milioni di euro a 44 milioni. Anche la Marina Militare non se la passa meglio, visto che dovrà contare su 9 milioni di euro dal 2007 in poi, rispetto ai 12 milioni del 2006. Stavolta, a differenza dell'Esercito, per la Marina la riduzione più significativa (1 milione e 200mila euro) arriva dal settore della formazione e dell'addestramento, un ambito strategico per quest'arma. In controtendenza Aeronautica, che aumenta i fondi a disposizione — più 20 milioni di euro — e Carabinieri, che invece mantengono stabili le risorse a loro disposizione. Una difesa che quindi esce a pezzi da questa finanziaria. Non c'è che dire, un ottimo risultato per un Ministro della Difesa come Arturo Parisi, diplomatosi all'Accademia Militare della Nunziatella.

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