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Taxi, parte la trattativa. Sciopero revocato

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Grazie all'avvio del dialogo che ha visto ieri il governo ingranare la retromarcia sul nodo del cumulo delle licenze e i tassisti fare marcia indietro, aprendo alla possibilità di aumentare il numero vetture in servizio. L'incontro tra il ministro dello Sviluppo economico Bersani, i sindaci e i rappresentanti di 19 sigle sindacali dei tassisti è durato circa tre ore. Con l'avvio di un tavolo tecnico per ridefinire i termini delle misure che hanno scatenato la protesta. E un nuovo incontro è fissato già per lunedì prossimo. Il nodo del cumulo delle licenze, che aveva infiammato la categoria, «non è un tabù», ha assicurato Bersani, che però tiene il punto: «le soluzioni alternative non devono essere una presa in giro per i cittadini». Come dire, dialogo sì ma a patto che dal fronte dei taxi arrivino proposte che consentano di centrare l'obiettivo di un migliore servizio, «di più taxi, come richiesto dagli utenti, che sono i vostri clienti», avrebbe puntualizzato il ministro. Dal canto loro, i tassisti hanno fatto notare che «è mancata la concertazione. Una critica sul metodo che il ministro avrebbe rinviato al mittente: «I cambiamenti veri si fanno in poco tempo, e bisogna capire quando è il momento di farli. Il fatto che sia stata percepita una forzatura, vuol dire che questo è il momento». «Abbiamo raggiunto un accordo soddisfacente con il ministro Bersani», spiega Pietro Marinelli, coordinatore nazionale di Ugl Taxi, sottolineando che la categoria è pronta a una maggiore flessibilità, volta «a potenziare e migliorare il servizio a favore dei cittadini, ma senza penalizzazioni». «Apprezziamo la disponibilità di Bersani a non considerare un tabù inviolabile il cumulo delle licenze dei taxi previsto dal decreto sulla competitività. Ciò a fronte - ribadisce il portavoce di Confartigianato Taxi, Fabio Parigi - di una proposta delle nostra categoria finalizzata a rafforzare la qualità e la quantità dei servizi di taxi». Mentre il segretario generale della Fit Cisl Claudio Claudiani ha precisato che «le trasformazioni esigono dialogo e concertazione. Questa vertenza dimostra come anche sulle regole serva dialogo e concertazione».

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