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Messa (Formiche): «Berlusconi leader, ma serve la panchina lunga»

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Paolo Messa è il direttore di Formiche rivista vicina all'ex segretario Udc Marco Follini. Guai, però, a dipingerlo come «anti-berlusconiano». Anzi, proprio da lui, arriva un elogio a sorpresa della figura politica del Cav. «Putroppo - continua - i segnali che giungono dai singoli partiti non sono incoraggianti. Il dibattito è ancora troppo viziato dalla critica e dalla difesa ad oltranza di Berlusconi e il risultato è che viene sottovalutata la sua vera forza politica». Quale sarebbe? «Berlusconi ha due meriti. Il primo è quello di aver dato un'identità al centrodestra creandolo e riempiendolo di contenuti. Il secondo è che lui è comunque il leader che raccoglie i maggiori consensi». Quindi il centrodestra non può fare a meno del Cavaliere? «Se la Cdl vuole cambiare non può prescindere dalla comprensione delle capacità di Berlusconi». E col partito unico, come la mettiamo? «Il dibattito sul partito unico è sempre stato legato alla leadership. Ma le questioni sono altre». Quali? «In questi anni gli elettori hanno gradito la democrazia dell'alternanza e la semplificazione politica. Le forze in campo non possono rispondere con una moltiplicazione». Ma come si arriva al partito unico? «Centrodestra e centrosinistra sono ormai legati in un gioco degli specchi. Se, come sembra, l'Unione si dividerà in un partito democratico riformista e in un'area di sinistra più radicale, anche per la Cdl sarà più facile scomporsi in due sottoblocchi: il centro e la destra». Quindi è solo una questione di alchimie? «No. Dobbiamo discutere dell'identità e sulla missione della coalizione. E poi serve una nuova classe dirigente. Più giovane». Come conciliare questo ricambio generazionale con la «forza» di Berlusconi? «Credo che se Berlusconi avesse costruito una panchina più lunga, forte e responsabilizzata, questo lo avrebbe aiutato in questo momento di difficoltà che è fisiologico, ma che rischia di diventare patologico». N. I.

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