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«Con i soldi che abbiamo fra tre settimane stop ai cantieri»

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Il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro non usa giri di frasi: «Non ci sono i soldi, il Tesoro non ha neanche le risorse ordinarie per Anas e Ferrovie che nel giro di due-tre settimane potrebbe non essere più in grado di far andare i cantieri». «Io voglio farle le opere, sono pronto a fare quelle che ha deciso il precedente governo, ma mi diano loro i soldi. O vado a prenderli in Sardegna». Accanto al ministro, il presidente dell'Anas Vincenzo Pozzi, conferma: «Fino a fine luglio, agosto riusciamo a far andare i cantieri, poi ci serve il delta», vale a dire i 1.200 milioni di euro che la Finanziaria ha tagliato. Senza quelli, «tutti i cantieri sono a rischio», dice Pozzi, quelli sulla Salermo-Reggio Calabria, il Gra e forse anche lo stesso Passante di Mestre. «Abbiamo 12 miliardi di euro di lavori, da un tetto di spesa di 3,3 miliardi siamo scesi a 1.913 milioni. Ho scritto una lettera al mese». Sulla scia dell'allarme lanciato domenica sera dal ministro dell'Economia, Padoa-Schioppa, ieri mattina il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ha incontrato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta. Un incontro per «cercare di salvare il salvabile rispetto a tante opere già avviate. Non ci sono soldi — ha spiegato il ministro Di Pietro — ora dobbiamo cercare di trovare delle soluzioni contro il gioco delle tre carte messo in atto dal precedente Governo. Ho un pacco così di opere in appalto, c'è di tutto dalle caserme alle scuole, c'è di tutto di più. Berlusconi ha fatto solo un'operazione di facciata, facevano i piani e poi i blocchi di spesa: i soldi non ci sono, neanche in conto competenza». Ma la Finanziaria 2006 ha attuato anche pesanti tagli sui trasferimenti alle Ferrovie, circa 3,6 miliardi di euro in totale, che avevano suscitato le proteste del presidente e amministratore delegato di Fs, Elio Catania. Attivando la leva finanziaria degli immobili, Ferrovie riuscirà reggere per circa 12 mesi. In conto spese vi erano anche 2 miliardi di euro per l'Alta Velocità che avrebbero dovuto essere erogati dalla Cassa Depositi e Prestiti, Anche queste risorse sono bloccate per mancanza di fondi. Rfi ha già fatto sapere che non aprirà nuovi cantieri se non avrà assicurato l'impegno sulle risorse; quel che è certo è che da parte di Fs non saranno messi in discussione gli investimenti in manutenzione e sicurezza.

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