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IL GOVERNO non sembra intenzionato a fare sconti alle Regioni.

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Non ci saranno dilazioni nei tempi», escludendo così l'ipotesi di proroghe oltre la data del 31 maggio per gli adempimenti previsti per le Regioni che sono gravate da un forte deficit sanitario. «Sono in una Regione - ha aggiunto il ministro - che ha dimostrato che si può coniugare stabilità finanziaria e conti pubblici, insieme all'innovazione». Il coordinatore delle Regioni in materia di sanità Enrico Rossi, assessore in una Regione «virtuosa», la Toscana, che ha i conti in attivo, non si è mostrato stupito. «Sarebbe difficile e sbagliato - ha detto, rispondendo ai giornalisti - pretendere un provvedimento specifico». E, sull'ipotesi di commissariamento delle Regioni che hanno sfondato la spesa sanitaria, ha fatto notare che si tratta solo di «un rafforzamento dei poteri del presidente della Regione». Intanto, alcune Regioni si sono messe al lavoro per tentare di rientrare dal debito della sanità. Fino ad oggi i conti in attivo li hanno solo Umbria e Toscana mentre i maggiori debiti sono di Lazio e Campania.

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