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Napoli, rischio rinvio Poi Scotti risolve

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Uno di quelli grandi, di chi sa di aver evitato un «brutta gatta da pelare». Questa l'aria che si respirava ieri nelle stanze delle Prefettura di Napoli quando il leader del Terzo Polo, l'ex ministro Vincenzo Scotti, ha annunciato di non volersi avvalere del diritto che gli concedeva di rinviare di almeno quindici giorni le elezioni comunali di Napoli. Tutto dopo la decisione del Consiglio di Stato di ammettere il ricorso della lista «terzista» alla competizione comunale. Un'esclusione legata al numero delle firme presentate per sostenere il movimento: quattrocento anziché mille come prevede la legge. Da qui una battaglia legale culminata nella decisione del Consiglio di Stato. Così per circa tre ore sotto il Vesuvio la data delle elezioni è sembrata in bilico, tanto che il prefetto, Renato Profili, aveva già messo in allerta le tipografie per la ristampa delle schede. All'ex sindaco di Napoli Scotti la decisione, rinviata al pomeriggio in una conferenza stampa. Scotti senza indugi ha spiegato: «Non partecipiamo alle elezioni e non vogliamo stare nemmeno sulla scheda. Abbiamo posto un problema di democrazia e libertà, di rispetto del diritto costituzionale dei cittadini». Si ribellano i sostenitori dei due candidati, che inveiscono contro l'ex ministro. Diversa la reazione del sindaco uscente Iervolino che parla di una scelta «saggia e più logica». Sospiro di sollievo anche da parte di Malvano, che proprio non ci teneva a questo supplemento di campagna elettorale che, secondo lui, lo avrebbe danneggiato. Intanto ieri trasferta napoletana per l'ex presidente della Camera, Pierferdinando Casini. Un Casini che ha ribadito come la candidatura di Malvano sia «senza fronzoli e folclore». Molto critico con Bassolino e Iervolino: «Napoli e la Campania sono amministrate male dal centro sinistra, che altrove in Italia, invece, ha governato bene». E per finire un invito-provocazione per Bassolino: «Farebbe bene anche lui a votare Malvano».

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