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Berlusconi alle tv romane: «I numeri in Parlamento ci permetteranno di difenderle»

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elogi per Gianni Alemanno, che potrà essere a Roma un sindaco «del fare» contro la passata «amministrazione dell'apparire». Più tardi, in serata, nel corso della cena elettorale di autofinanziamento (800 invitati a 500 euro ciascuno) all'Hotel Summit sull'Aurelia, a chi gli chiedeva se la sinistra si sarebbe vendicata una risposta a mezza bocca: «No, non mi fate questa domanda... no, spero di no, credo di no, no. Sicuramente no». Poi, con Gianfranco Fini, viene ribadita la compattezza della Cdl. «La forchetta si sta riducendo - ha detto il leader di An - potremo festeggiare dopo le Amministrative una Casa delle Libertà che è unita, e che è anzi molto più unita dopo il 10 aprile». Silvio Berlusconi, appena uscito da Palazzo Chigi, aveva promesso battaglia contro il nuovo Governo su tutti i fronti, e non ha perso tempo: nella giornata di ieri l'ex premier si è concesso un tuffo alle origini della sua carriera di imprenditore offrendosi ai microfoni di alcune emittenti televisive di Roma e Lazio (Teleroma 56, T9 e Romauno), e ha attaccato a tutto campo. A partire da quello di calcio, difendendo «l'onestà e la limpidezza» della gestione del Milan di Galliani («un galantuomo»). Poi l'intervista con Francesco Canale di Teleroma 56 è entrata nel vivo, spostandosi dalle curve di San Siro all'emiciclo di Palazzo Madama, dove ieri Romano Prodi ha annunciato di volere apportare modifiche ad alcune leggi varate dal centrodestra. «Noi saremo in Parlamento - ha affermato Berlusconi - a vigilare che non vengano cancellate né la legge Biagi né la Bossi-Fini né le le altre importanti riforme di modernizzazione. In campagna elettorale la sinistra ha dichiarato di volerne modificare, addirittura sopprimerne, molte. Beh, questo non riusciranno a farlo, perché i numeri della nostra opposizione in Parlamento, soprattutto al Senato, ce ne daranno la possibilità». Un concetto che ribadirà anche più tardi, tra gli applausi, nel corso della cena: «Faremo una resistenza astuta, in difesa di tutte le libertà. Le molte riforme hanno dimostrato che la maggioranza siamo noi: per questo facciamo appello al cuore di ciascuno di noi. La sinistra - aveva affermato nel corso di un'altra intervista, ad Antonello De Fortuna di Romauno - ha prevalso per 24 mila voti e noi speriamo di poter ribaltare il risultato con le Giunte delle Camere». Elezioni passate, elezioni future. Le Amministrative sono in vista, e sulla corsa al Campidoglio si preannuncia una battaglia molto dura per il candidato del centrodestra. Berlusconi, a Teleroma 56, si appella al voto moderato, e non solo a quello: «Tutti i cittadini italiani - ha affermato - e se fossi in quelli della sinistra, io direi anche loro, dovrebbero avere la preoccupazione di non lasciare tutto il potere nelle mani di questa sinistra sbilanciata a sinistra: è il motivo per il quale tutti i moderati non devono stare a casa, come hanno fatto altre volte in occasione delle Amministrative». Poi il Cavaliere ha ribadito la sua stima per l'ex ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno, lo sfidante di Veltroni: «Ha lavorato con me per cinque anni, lo conosco bene. Ha dato dimostrazione delle sue capacità come ministro ha raccolto soltanto giudizi entusiastici». E poi Alemanno, secondo Berlusconi, «è un "cane da polpacci", una persona pratica, che porta a termine i progetti». Tutto il contrario, secondo il Cavaliere, di quanto accaduto finora all'ombra del Colosseo. «Questa amministrazione - ha attaccato - è un'amministrazione di immagine che ha badato soprattutto a ciò che può portare consenso: feste, concerti, meeting, "casa di qui", "casa del ballo", "casa di là", ma è stata molto trascurata in quelle cose concrete che stanno a cuore ai cittadini, quartieri nel degrado, la manutenzione delle strade, d

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