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Meocci «appeso» al voto

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Insomma la Rai, ancora una volta, è nel guado e ancora una volta la soluzione non sarà semplice. Dopo il pronunciamento di giovedì dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che ha sancito l'incompatibilità del direttore generale il vertice di Viale Mazzini, è ancora di più in una fase di incertezza, aperta comunque dopo le elezioni con il cambiamento della maggioranza di Governo di cui il Cda nato con la Legge Gasparri non era più specchio. Anche nella questione Meocci le vicende politiche di questi giorni, a partire dal voto al Senato, non saranno ovviamente indifferenti e peseranno sulle scelte di martedì prossimo. Se infatti la via del ricorso al Tar del Lazio per quanto riguarda la multa sembrerebbe scontata - ci sta lavorando l'Ufficio Legale - la richiesta di sospensiva con la possibile conseguente permanenza di Meocci al suo posto apre diversi scenari da percorrere. La Rai, ma pare anche il direttore generale in prima persona, si appelleranno al Tar contro la decisione dell'Autorità, quindi in teoria Meocci potrebbe rimanere al suo posto ancora per un po'. Bisogna però vedere se ci sarà la volontà politica da parte del Cda di mantenere o meno le deleghe al direttore in attesa di un più stabile pronunciamento dell'assemblea dei soci, ma con il nuovo Ministro del Tesoro in carica.

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