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Mussolini-An, storia di un amore rinato

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La leader di As a Roma ha deciso di allearsi con Gianni Alemanno per sfidare Veltroni

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Prima Berlusconi. Poi Gianni Alemanno, l'ex compagno di partito e di mille battaglie. E alla fine Alessandra Mussolini ha ceduto. A gennaio al premier, decidendo di correre alle elezioni politiche con la Casa delle Libertà, ieri al candidato del centrodestra, accogliendo la richiesta di coalizzarsi per sfidare insieme agli altri partiti della Cdl il sindaco di Roma Walter Veltroni alle prossime comunali di maggio. Una decisione che probabilmente mette definitivamente fine alle polemiche, violentissime, con il suo ex partito. O almeno con una buona parte di Alleanza Nazionale. Perché probabilmente con Francesco Storace, accusato di averla spiata durante le elezioni regionali dell'anno scorso, Alessandra Mussolini non farà mai pace. E forse neanche con Gianfranco Fini, responsabile, con il suo viaggio in Israele e le sue frasi, nel novembre del 2003, della decisione della Mussolini di abbandonare Alleanza nazionale e di fondare Alternativa Sociale. Ma l'aver stretto un accordo politico con Gianni Alemanno, esponente di punta proprio della Destra Sociale di Francesco Storace, è un passo importante per la ex deputata di An. Se poi si aggiunge che i due incaricati di stendere il programma del centrodestra sono Antonio Tajani e Maurizio Gasparri, vuol dire che è guerra finita con buona parte del suo ex partito. «In realtà lei ha un ottimo rapporto con tutti — commenta uno degli esponenti della Cdl che più le sono stati vicini — Ci sono state incomprensioni solo con pochi». Intanto ieri Gianni Alemanno si è subito «speso» per difenderla dagli attacchi del centrosinistra. «Durante e dopo le ultime elezioni regionali — ha commentato — la sinistra romana pur di demonizzare Francesco Storace aveva trasformato Alessandra Mussolini in una vittima della prepotenza politica di Alleanza Nazionale. Adesso che la Mussolini ha deciso di schierarsi come nostra alleata nella sfida alle comunali, torna ad essere demonizzata per il suo cognome». «Vorrei ricordare a questi antifascisti ad intermittenza — ha proseguito Alemanno — che Alessandra Mussolini ha compiuto la coraggiosa scelta di presentarsi sola con il proprio partito e non con la federazione di Alternativa Sociale, e soprattutto vorrei ricordare le tante battaglie fatte da Alessandra insieme a donne della sinistra e del centrodestra per difendere le pari opportunità, i diritti del mondo femminile e quelli dell'infanzia». «La sinistra romana — ha concluso Alemanno — deve smettere di utilizzare i valori antifascisti come clava per colpire gli avversari politici e per avvelenare ogni campagna elettorale». Restano invece ancora una volta esclusi Roberto Fiore, leader di Forza Nuova e Adriano Tilgher, leader del Fronte Nazionale. E restano fuori perché proprio Gianni Alemanno ha chiesto ad Alessandra Mussolini di non farli entrare nella coalizione. Una richiesta che la leader di As ha accettato, lasciando perplessi i responsabili dei due partiti. «Non possiamo correre con Gianni Alemanno alle prossime amministrative, non è saggio — ha commentato Roberto Fiore — primo perché ci sono accuse gravi nei confronti di Storace, che pare fosse addirittura presente durante l'hackering; secondo perché deve essere chiarito il rapporto di Alemanno nella vicenda Parmalat». Insieme a Tilgher, Fiore ha deciso di presentarsi alle amministrative di Roma con una lista unitaria «che verrà presentata entro due o tre giorni al massimo». E sulla scelta di Alessandra Mussolini, Fiore spiega «che di per sè non ha nulla di negativo, perché condividiamo la politica sulla famiglia che lei porta avanti. Solo che per quanto ci riguarda — ribadisce — non è una cosa giusta e saggia correre con Alemanno».

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