Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Adesso nell'Unione è tutti contro tutti

Esplora:
default_image

Capezzone e Diliberto litigano sulla Biagi, l'Udeur mette le mani avanti sulla questione-Quirinale

  • a
  • a
  • a

D'Alema e Bertinotti che si contendono la presidenza della Camera. La Rosa nel Pugno che parla di «alleati sleali» e i «Bobo-socialisti» che chiedono il «recupero» del loro capo, «trombato» il 10 aprile. Non solo. Boselli rivendica un ruolo nella creazione del Partito democratico e l'Udeur di Mastella mette le mani avanti sulla questione-Quirinale, sollecitando un incontro fra i segretari del centrosinistra. E, per finire, le dichiarazioni di Prodi su un'apertura ad Hamas (parzialmente e frettolosamente smentite dal diretto dichiaratore), rintuzzate sempre dal socialista «rosapugnato» Boselli, che rifiuta l'ipotesi di qualsiasi trattativa con il nuovo governo palestinese. Insomma, l'Unione dei disuniti torna a galla subito dopo la fragile vittoria alle urne. E si litiga su tutto, dalla legge 30 (Biagi) alle cariche istituzionali, passando per il futuro succedaneo dell'Ulivo e la politica internazionale dell'esecutivo prodiano. Giorno dopo giorno, mentre il Professore veste i panni di Ponzio Pilato ma indossa la corona di spine sulla via crucis delle consultazioni nel tentativo di mettere d'accordo tutti, per il leader della coalizione c'è una rogna novella. L'ultima gliela stanno regalando il partito di Boselli e Bonino e il Pdci. «È bene che i segretari di Cisl e Uil abbiano detto no ai diktat e ai veti della Cgil, dei Comunisti italiani e di Bertinotti. Se dopo aver commesso tanti errori sulle tasse, il centrosinistra ora inizia anche a commetterli sulla legge Biagi, andandola a abolire, sarebbe una sciocchezza. Questo Paese ha bisogno di più Biagi, meno Rizzo e meno Diliberto», afferma il radicale Daniele Capezzone. «Non intendiamo assolutamente alimentare polemiche all'interno dell'Unione - spiega Oliviero Diliberto - e quindi non replichiamo alle dichiarazioni di Capezzone sulla legge 30». Ma poi il capo dei Comunisti italiani non risparmia una stoccata all'esponente della Rnp: «Per quanto riguarda le cose da fare noi ci atteniamo al programma di governo del centrosinistra, programma sottoscritto da tutti. Ora appare chiaro chi fa il guastatore all'interno della coalizione». Controreplica di Capezzone: «Diliberto dice che sono un guastatore, ma io semmai cerco di prevenire i guasti che una sinistra comunista, massimalista ed estrema causerebbe se imponesse una linea di cancellazione della legge Biagi. La legge va riequilibrata ma la loro impostazione provocherebbe un tracollo alle amministrative». E non finisce qui. Nel suo intervento alla direzione nazionale della Rnp, Capezzone osserva che «anche sul welfare bisogna avere il coraggio di aprire un confronto con la sinistra e un pezzo dei Ds». A parlare di «clima avvelenato e sterile» non è un membro della Cdl, ma il prossimo segretario della Cgil: «Le parti sociali dovrebbero ridefinire insieme la materia del lavoro e solo dopo dovrebbe intervenire il legislatore», puntualizza Raffaele Bonanni. Fin qui la legge 30, Biagi o Maroni, a seconda di come la si vuole chiamare. Ma qualche problemino il centrosinistra ce l'ha anche sul Partito Democratico, la nuova «cosa» ulivista. A crearli è sempre la Rosa nel Pugno. Dall'Ulivo ci siano divisi, spiega Boselli, «sul fatto che qualsiasi partito democratico non può che essere costruito su una base di laicità. Solo in Italia esiste un'anomalia che fa sì che vi sia un rapporto di dipendenza tra leadership politiche e gerarchie ecclesiastiche». Il riferimento, evidente, è alle posizioni della Margherita di Rutelli. C'è poi, last but not least, la questione del Quirinale. Se il Ciampi-bis sembra improbabile (l'attuale inquilino del Colle non ve vuol sapere, almeno finora), e se D'Alema sta fiutando la «trappola» della candidatura alla presidenza della Repubblica (uno specchio per le allodole che avrebbe lo scopo di distoglierlo da quella di Montecitorio), l'Udeur sollecita un vertice dell'Unione. Obiettivo? «Definire i criteri con i quali scegliere i rappresentanti delle Regioni che, fra qualche settimana, dovranno concorrere con deputati e senatori all'elezione d

Dai blog