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Prodino continua la sua «via crucis»

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Il leader dell'Unione incontra Fassino, Rutelli, Di Pietro, Craxi e telefona a Mastella

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Altri parlano di «via crucis», un termine d'attualità nella capitale invasa da pellegrini che hanno appena preso parte a quella «vera» con il Papa. Ma «attuale» anche per il momento cruciale che sta attraversando il Professore, impegnato a dare ai suoi alleati il «premio» per la fragile vittoria del centrosinistra e a formare la squadra di governo. I più sobri, infine, usano l'espressione «consultazioni». Cominciate in sordina, «complici» le vacanze congiunte in Umbria, hanno avuto come primo interlocutore proprio il segretario di Rifondazione Fausto Bertinotti, che dieci anni fa fece franare il primo governo Prodi sulla Finanziaria. E, prima di rientrare a Roma dopo aver visto anche l'ex sottosegretario Enrico Micheli, il leader dell'Unione è passato a trovare a Todi Tiziano Treu, «suo» ministro del Lavoro nel '96. Ma le «consultazioni» sono proseguite. E proseguiranno. Ieri, in due «sedute» separate nella sede dell'Ulivo in piazza Santi Apostoli, Romano Prodi si è trattenuto a colloquio con Piero Fassino (dalle 10 alle 11,30) e con il leader della Margherita Francesco Turelli (dalle 11,30 alle 14). In giornata si era sentito telefonicamente con il segretario dell'Udeur Clemente Mastella («È stata una chiaccherata amichevole, ci siamo fatti gli auguri...», si è limitato a dire quest'ultimo). Alle 19, poi, la visita del capo dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Mentre l'ex pm di Milano era ancora assieme a Prodi, nella sede dell'Ulivo ha fatto il suo ingresso anche il leader dei Socialisti Bobo Craxi. Non solo. Oggi in programma c'è l'incontro con il Verde Alfonso Pecoraro Scanio. E nei prossimi giorni il Professore «riceverà» anche i responsabili della Rosa nel Pugno e dei Comunisti Italiani, Emma Bonino e Oliviero Diliberto. Non è difficile immaginare il tema dei «faccia a faccia». Gli staff di Rutelli e del segretario dei Ds spiegano che «si è trattato di uno scambio di idee», ma non entrano nel merito. In realtà, si è parlato di problemi. E di nomi. Uno degli argomenti all'ordine del giorno è stata l'attesa decisione della Corte di Cassazione sulle schede contese alla luce delle osservazioni fatte dall'ex ministro per le Riforme Roberto Calderoli, che ha contestato oltre 40 mila voti raggranellati dall'Unione grazie alla Lega Alleanza Lombarda. Però gli incontri e le «amichevoli» conversazioni telefoniche) del Professore hanno avuto come oggetto soprattutto la questione delle cariche istituzionali. Prima di tutto la presidenza di Camera e Senato, in secondo luogo quella del nuovo Presidente della Repubblica. Solo dopo aver sciolto questo nodo, infatti, si potrà formare il «Prodi Due». E verificarne, giorno dopo giorno, la stabilità.

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