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«TOO close to call».

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Al termine di una giornata al cardiopalma l'esito delle elezioni 2006 è quello di un sostanziale pareggio con la Cdl che conquista il Senato con il 50,21% scalzando l'Unione inchiodata al 48,96% mentre la coalizione di Prodi avanza di pochissimo alla Camera con il 49,808% contro il 49,736% della Cdl. Una novità assoluta per la politica italiana. Come una assoluta novità è che il segretario dei Ds Piero Fassino nel commentare il risultato elettorale abbia volutamente sorvolato sulla vittoria della Cdl al Senato sottolineando solo l'avanzamento dell'Unione alal Camera. L'esito delle urne è quello di un Paese spaccato, difficile da governare. Tutti i sondaggi sono stati sovvertiti e le proiezioni fino a pomeriggio inoltrato sono state ribaltate. Silvio Berlusconi, dato per spacciato fino a metà giornata, ha rimontato. Camera. L'Unione acquista un vantaggio di misura con il 49,8% mentre la Cdl ha il 49,7% calcolato su 60.794 sezioni. Quanto ai partiti, nell'Unione Ulivo 31,2%, Rifondazione comunista 5,8%, Pdci 2,3%, Rosa nel Pugno 2,5%, Verdi 2,0%, Italia dei valori 2,2%, Svp 0,4%, Pensionati 0,8%, Udeur 1,3%, Socialisti 0,3%. Nella Cdl Fi 23,7%, An 12,3%, Udc 6,7%, Lega Nord 4,5%, Alternativa sociale 0,6%, Fiamma 0,6%, Dc-Nuovo Psi 0,7%. Invece le proiezioni sull'89% del campione Nexus davano una situazione diversa. La Cdl poteva vantare per l'elezione a Montecitorio sul 49,8% dei voti. Buona affermazione di Forza Italia che si attesta al 23,6%, milgliora An al 12,6%, exploit dell' Udc 6,8%, Lega ferma al 4,4%, Dc-Psi 0,8%, Alternativa sociale 0,7%. L'Unione invece era al 49,7%. La lista unitaria dell'Ulivo si fermava al 31,4%, buono il risultato del 5,7%. Non si era verificata la sorpresa annunciata della Rosa del pugno, bloccata al 2,5%. Vicini Comunisti italiani di Diliberto e Lista Di pietro al 2,3%, i Verdi al 2,1%. Sotto la soglia del 2% l'Udeur di Clemente Mastella nonostante l'aiuto di Diego Della Valle. Per Montecitorio basta che una delle due coalizioni superi l'altra per un solo voto su base nazionale. In questa situazione scatta il premio di maggioranza per cui il rassemblement vincitore si vede assegnati 340 deputati (la maggioranza è di 316), quello sconfitto si ferma a quota 277. Poi, fuori da questo computo, restano i deputati eletti all'estero: sono dodici. Senato. CDL 50,21% Unione 48,96%. I dati definitivi comunicati dal Viminale assegnano 155 seggi alla Cdl e 154 seggi all'Unione. Mancano ancora da assegnare i 6 seggi relativi al voto degli italiani che risiedono all'estero. Per quanto riguarda i singoli partiti, nel centrodestra Forza Italia 78 seggi, An 41, Udc 21, Lega Nord 13, più altri 2 seggi alla Cdl; nel centrosinistra Ds 62 seggi, Margherita 39, Rifondazione 27, Pdci-Verdi 11, Italia dei Valori 4, Udeur 3 più altri 8 seggi all'Unione. Al Senato il premio di maggioranza è su base regionale, quindi scatta singolarmente in ogni area. Motivo per il quale è possibile che vi sia una maggioranza diversa nelle due Camere. La Cdl poteva così vantare un leggerisssimo vantaggio in termini di seggi: 158 contro 151. Il centrodestra poteva contare sui successi in tutto il Nord: Piemonte, Lombardia, Friuli, Veneto. E inoltre nel Lazio e in Molise al Centro. E nel Sud in Puglia e Sicilia. E sopratutto, molto a sorpresa, in Campania per appena uno 0,1%. E si tratta di un risultato fondamentale perché se la regione governta da Bassolino passasse al centrosinistra, l'Unione si vedrebbe assegnati altri 4 senatori che perderebbe di conseguenza la Cdl. E dunque, almeno per Palazzo Madama avrebbe vinto Prodi. La coalizione di centrosinistra ha vinto in Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sardegna. Stando sempre alle proiezioni a Forza Italia veniva assegnato il 23,4%, ad An il 12,7, all'Udc 6,9%, alla Lega 3,4%, Dc-Psi 0,6%, Altermnativa sociale 0,7%, altri

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