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La governabilità nelle mani dei senatori a vita

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I poli sono molto vicini - la Cdl ha appena un seggio in più - e immaginare una maggioranza stabile è assai difficile. A Palazzo Madama le forze in campo si avvicinano talmente tanto sin quasi a equilibrarsi. E in soccorso della governabilità dello Stato potrebbero accorrere proprio loro, i senatori a vita. Sono sette, due presidenti emeriti della Repubblica (Francesco Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro) e cinque di nomina presidenziale (Giulio Andreotti, Rita Levi Montalcini, Emilio Colombo, Giorgio Napolitano e Sergio Pininfarina). Sono loro che decideranno in pratica sul nuovo governo. La fiducia è di fatto condizionata dal loro voto. Generalmente, i senatori a vita non si schierano politicamente. Adempiono a una funzione che tendenzialmente si può definire di garanzia, ma spesso possono fungere da ago della bilancia. Cossiga ieri notte ha detto che non parteciperà al voto di fiducia sul nuovo governo. Levi Montalcini, Pininfarina, Scalfaro e Napolitano sono vicini al centrosinistra. Da definire la posizione di Colombo e Andreotti, che potrebbero risultare determinanti. Emblematico è il caso del 1994, quando i senatori a vita erano undici. Il centrodestra ottenne la maggioranza alla Camera, ma non a Palazzo Madama. Al Senato il governo Berlusconi ottenne la fiducia per un solo voto. A favore del Cavalliere votarono Angelli, Cossiga e Leone, contro Andreotti, De Martino e Valiani. Si astennero Spadolini e Taviani, mentre Bo e Bobbio erano assenti. Una situazione simile può delinearsi oggi, soprattutto nel caso in cui il governo si dovesse formare dopo l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica, in quanto Ciampi diverrebbe senatore a vita. Le sorti della governabilità del Paese dipendono dall'orientamento dei 7 - o 8 - seggi dei senatori a vita. A questo bisogna aggiungere il voto degli italiani all'estero. La Cdl ha la maggioranza in Senato per un seggio. Se il voto all'estero dovesse rispecchiare le previsioni - 4 senatori al centrodestra e 2 al centrosinistra - l'Unione passerebbe in vantaggio per un seggio grazie ai quattro senatori a vita a essa vicini. Sarà determinante così l'orientamento di Andreotti e Colombo, che potrebbero riportare il vantaggio la Cdl, determinare una situazione di pareggio o rinforzare ulteriormente la sinistra. Una situazione estremamente caotica e aperta, che potrebbe essere ancor più scompigliata, come detto, da Ciampi, nel caso in cui il governo dovesse andare a chiedere la fiducia a Palazzo Madama dopo l'elezione del nuovo Capo dello Stato, e dal voto degli italiani all'estero nel caso in cui i risultati non dovessero rispecchiare le previsioni. Dan. Dim.

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