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La par condicio oscura il pugilato

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Niente diretta Rai per il titolo italiano di boxe: uno degli sfidanti è candidato

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La Par Condicio, tra le maglie delle sue 148 pagine di articoli e commi, prevede anche questo: oscurare un match di pugilato se uno dei due sfidanti è candidato alle elezioni. È quanto succederà per il match valido per il campionato italiano dei superwelter tra Emanuele Grilli e Tobia Loriga. Se il primo dei due si presenterà alle elezioni comunali nella città di Grosseto il prossimo 27 e 28 maggio, la Rai non potrà garantire la diretta televisiva sul canale sportivo satellitare. Se la sua candidatura venisse ufficializzata, come pare evidente dalle ultime esternazioni del pugile e degli stessi appartenenti della lista civica che lo sostiene, il match non solo non sarà trasmesso, ma salterebbe del tutto considerando il supporto che economico che verrebbe meno per gli organizzatori e la fuga di sponsor invogliati dalla diretta tv. La Rai, dal canto suo, sta applicando una legge sulla quale c'è poco da discutere anche se sarebbe interessante e curioso pensare di applicare lo stesso criterio anche al calcio. Come farebbero la Domenica Sportiva e Controcampo senza le immagini del Milan? Il match, tra l?altro, oltre a cadere proprio la sera del primo giorno di elezioni, si dovrebbe tenere a Crotone, città natale dell?altro contendente e dove Grilli avrebbe poco da raccogliere in termini di consensi elettorali. Curiosità a parte, la cosa a creato anche una situazione di stallo per tutti, in primis della Rai, che attende novità ferma nel suo chiaro diktat, gli organizzatori, che verrebbero solo danneggiati economicamente e la Federazione Pugilistica Italiana. Il pugile calabrese, per esempio, si è guadagnato la possibilità di disputare questo incontro dopo sforzi e sacrifici e una semifinale al cardiopalma disputata appena il mese scorso. Anche Grilli, già campione intercontinentale, ha sostenuto diversi sacrifici durante la sua carriera, sempre aiutato dai suoi manager della scuderia Grossetana dei Conti Cavini, gli stessi che ora, insieme alla Rai, all?altro sfidante e alla Fpi attendono solo una risposta. In pochi giorni, dunque, il ragazzo dovrà decidere il suo futuro per una legge studiata per ben altre latitudini, non certo quelle del pugilato professionistico italiano. A lui la scelta allora, tra pugilato e politica, ammesso che di questi tempi vi siano differenze.

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