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Confindustria-Cdl, è ancora scontro duro

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Viale dell'Astronomia: «Inaccettabile il tentativo di delegittimarci». Scajola: «Siete sfiduciati dalla base»

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A sostegno del premier, fra gli altri, è intervenuto il ministro del Welfare Roberto Maroni: «Io avrei fatto esattamente come lui. Condivido le sue opinioni sul gruppo dirigente di Confindustria», che «è schierato con la sinistra. Una posizione che non rispecchia la volontà e l'orientamento della base dell'associazione degli industriali». Sulla stessa linea il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi: «L'intervento di Berlusconi ha spazzato via ogni velo di ipocrisia con l'inevitabile consenso dei veri imprenditori», e «ogni collocazione ambigua» degli industriali «o peggio nei fatti orientata a sostegno della coalizione di sinistra sarebbe stridente e innaturale». Duro anche il commento del ministro Scajola: «A delegittimare i vertici di Confindustria sono stati i tantissimi imprenditori della base che a Vicenza hanno sonoramente contestato proprio quei vertici». Ma ieri, a commentare la vicenda, è arrivata anche la nota del comitato di presidenza di Confindustria: «È inaccettabile il tentativo prepotente di delegittimare Confindustria e le decine di migliaia di imprenditori che riescono a coniugare l'impegno civile e associativo con il successo delle loro imprese sui mercati, contribuendo così in modo determinante alla tenuta dell'economia in momenti difficili». Confindustria, prosegue la nota del Comitato di presidenza, «nel solco della sua storia e delle sue migliori tradizioni è, e intende restare, un'associazione libera e indipendente» anche perché, sottolinea, «trae la sua autorevolezza e la sua capacità di proposta da una consolidata autonomia di giudizio che le consente di rappresentare gli interessi delle imprese, piccole e grandi, e quindi di tutti i suoi associati». Il convegno di Vicenza - «aperto a cittadini, amministratori pubblici e rappresentanti politici, peraltro curiosamente aumentati ieri nella parte finale della mattinata» - aveva «esattamente questo obiettivo: la possibilità di formarsi liberamente delle opinioni sulla base del confronto delle idee e porre al centro del dibattito politico le esigenze dell economia e delle imprese». Questo «è stato possibile finchè sono state rispettate regole chiare e preventivamente concordate, così come è accaduto nei confronti con gli imprenditori del candidato premier del centro sinistra e del vicepresidente del Consiglio». Il Comitato di presidenza afferma poi che «voler chiedere a Confindustria di aderire a opzioni di schieramento partitico rappresenta una forzatura inaccettabile e un attacco alla natura stessa della rappresentanza del sistema delle imprese. Per questo lo respingiamo nel modo più fermo». E sottolinea che la confederazione è «associazione di imprese e di persone libere, che voteranno secondo il proprio giudizio personale» e «non si presta e non si presterà ad operazioni di propaganda partitica da parte di nessuno».

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