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Berlusconi-Prodi, arbitra Montezemolo

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I due leader sotto l'esame degli industriali. Avranno 10 domande ciascuno e tempi stabiliti

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Era il 17 marzo 2001 e a Parma la Confindustria faceva salire sul palco i due contendenti, Prodi e Berlusconi, ai quali presentava il suo documento sulla competitività. Berlusconi ci mise subito il cappello sopra. «Il vostro programma è il mio programma» disse e subito si parlò di asse tra il Cavaliere e la Confindustria. Cinque anni sono pochi ma in politica possono diventare un secolo sicchè il convegno che si svolgerà a Vicenza tra venerdì e sabato nasce in un clima completamente diverso. E soprattutto i due protagonisti si troveranno davanti agli imprenditori con modalità diverse. Per Berlusconi il convegno potrebbe trasformarsi in una sorta di processo a quanto il governo ha fatto ma soprattutto a quanto, secondo gli industriali, era stato promesso e non è stato mantenuto. A Parma l'associazione degli industriali presentava il documento sulla competitività, ora uno sulla «concorrenza» come bene pubblico. Titolo diverso ma stessa sostanza. Allora i due contendenti indicarono le loro priorità ora saranno intervistati dagli imprenditori. Il metodo dell'intervista è il seguente, come ha spiegato ieri alla presentazione del convegno, il vicepresidente della Confindustria Andrea Pininfarina: Prodi e Berlusconi non si troverano faccia a faccia ma sfileranno separatamente. Il leader dell'Unione sarà il protagonista di venerdì poi sabato toccherà al premier secondo un rituale confindustriale che vede come ospite prima il capo dell'opposizione e poi il premier. Tutti e due saranno intervistati da dieci imprenditori scelti per maggiore rappresentatività a livello territoriale, di categoria e per dimensione aziendale. Ciascuno rivolgerà una domanda su temi, gli stessi per entrambi i contendenti, che saranno scelti dai vertici della Confindustria. Come nel confronto tv avranno a disposizione un limite di tempo. A fare da moderatore il direttore del Sole 24Ore Feruccio De Bortoli. In ogni domanda gli imprenditori indicheranno la posizione della Confindustria e chiederanno a Prodi e Berlusconi se la condividono e come farebbero per attuarla. I temi individuati sarebbero il fisco (dieci punti in meno di cuneo contributivo in cinque anni, sgravi fiscali sui premi aziendali e abolizione dela tassazione sugli straordinari) l'energia (riduzione del 20% dei costi), la concorrenza (liberalizzazioni e privatizzazioni), la ricerca e l'innovazione (un credito d'imposta del 50% dele spese per progetti privati affidati ale università), le relazioni sindacali. A Prodi e Berlusconi verrà chiesto cosa intendono fare della legge Biagi. Altro tema sarà quello del Mezzogiorno. Quanto alle relazioni sindacali ieri Pininfarina ha già detto che «il sindacato si è finora mosso in un'ottica conservativa mirato solo alla salvaguardia del posto di lavoro mentre occorre cambiare prospettiva». In platea ci saranno non solo circa 6.000 imprenditori ma anche pubblico vario. Non è escluso che la claque si animi ed è quanto temono i vertici della Confindustria. Il clima non sarà dei più favorevoli a Berlusconi. Il premier nei giorni scorsi ha attaccato il presidente della Confindustria Luca di Montezemolo dicendo che «non rappresenta tutti gli industriali». Montezemolo aveva rimproverato al governo di aver fatto «poco o nulla per la competitività delle imprese» e che «il programma liberale è rimasto sulla carta», come pure di aver dimenticato le liberalizzazioni e di aver lasciato cadere il tema del'Irap. Queste critiche rappresentano un vantaggio per Prodi che però dovrà vedersela con le domande sul mercato del lavoro e sul rapporto con i sindacati in particolare con la Cgil. Un giudizio sui due contendenti, ovvero su colui che appare agli industriali più in linea cn le loro priorità, potrebbe venire già nell'ultima giornata anche se Pininfarina ha detto che «non si gogliono dare giudizi sui programmi dei due leader». Difficile però pensare che anche solo con il battito dele mani, gli industriali non incoronino il prossimo presidente del Consiglio.

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