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Berlusconi: «Avverrà tra dodici giorni»

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«D'Alema è il vero presidente della Rai»

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Così il leader della Casa delle libertà saluta la nuova formazione del centrodestra e risponde alla provocazione che gli aveva lanciato qualche giorno fa Prodi, che gli aveva suggerito di salire sulla sedia per raggiungere una altezza normale. Berlusconi appare ora soddisfatto davanti ai giornalisti chiamati per l'occasione: benedire pubblicamente la nascita dell'alleanza tra due forze politiche Lega e Movimento per l'autonomia che insieme potrebbero dare un contributo decisivo a superare quello svantaggio sul centrosinistra che fino a non molto tempo fa sembrava irrecuperabile. Berlusconi ormai sembra convinto che quel gap non esiste più. Purtroppo non può presentare i suoi sondaggi "americani" (rimane misterioso il nome della società che li realizza) che confermerebbero il sorpasso perché due giorni fa il partito dei pensionati di Carlo Fatuzzo è passato con Prodi, e allora i calcoli vanno rifatti. Ma Berlusconi è tranquillo: i risultati non cambiano. E allora, sulla linea da valanga incontenibile degli ultimi tempi, intrattiene i presenti, e per cominciare saluta la nascita del nuovo soggetto politico della coppia Lombardo-Calderoli rivendicando che il suo governo «ha fatto per il sud più di tutti gli altri governi della Repubblica messi insieme». E giù un diluvio di dati sull'opera già realizzzata: 20 cantieri aperti su un totale di 60 in Italia, l'aumento dei contributi alle imprese per la ricerca, il sì dell'Ue... Su quello che c'è ancora da fare si inseriscono Calderoli e Lombardo. Entrambi ribadiscono che il loro è un progetto politico e non solo un accordo elettorale. Calderdoli sembra convinto quando spiega che questa non una relazione pericola per la Lega, anzi che è una scelta in linea con la sua storia. Ricorda le parole di Bossi: «La questione meridionale è una questione nazionale, finché c'è una questione meridionale ci sarà pure una questione settentrionale». Quindi nulla di strano se questa volta i leghisti anticentralisti e federalisti si alleano con i meridionali del Movimento per l'autonomia. «Lombardo non vuole l'assistenzialismo» rassicura Calderoli. E il leader del Mpa ringrazia e rilancia: lavoriamo a «una sinergia con le forze migliori del paese per assicurare al sud un futuro di sviluppo». L'alleanza con il centrodestra è strategica per realizzare quello che serve al Meridione a cominciare dalla «madre di tutte le infrastrutture, il ponte di Messina». A chi gli espone le perplessità su questa che sembra una strana alleanza, Berlusconi si dice convinto che l'elettorato capirà che questi due partiti si sono messi insieme per far bene all'Italia e continuare le riforme che il suo governo ha già avviato. Dopodiché si sente libero di commentare i fatti del giorno, a briglia sciolta come piace a lui. Racconta che è in gran forma perché la sera prima si è addormentato presto vedendo Prodi a Porta a Porta. Risponde a chi lo accusa di aver occupato le tv e le radio, non perde l'occasione per la battuta dice «gli italiani hanno il telecomando se non cambiano canale quando ci sono io è perché è difficile, specialmente per le donne» e poi per smentire tira fuori fogli e cifre della partecipazioni tv dei leader del centrosinistra. Per Berlusconi Prodi racconta solo fandonie: è impossibile ridurre il cuneo fiscale di cinque punti in un anno come ha detto il Professore a Porta a Porta, ma non importa tanto il vero leader del centrosinistra è D'Alema: «Sarà lui il presidente del consiglio. È già presidente della Rai, infatti ha potuto mettere il veto sulla mia presenza a Ballarò». La conferenza stampa finisce in un trionfo di flash. In sala c'è pure Vittorio Sgarbi, non si capisce se come sostenitore del nuovo soggetto politico o come osservatore in cerca di una candidatura, ma comunque è in vena di scherzare e lancia la battuta che potrebbe diventare uno slogan: «Il vero lombardo sta in Sicilia».

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