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Bush in campo per l'amico Berlusconi

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Il premier invitato al Congresso. La politica estera diventa un tema di campagna elettorale

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La politica estera potrebbe diventare uno dei temi forti della campagna elettorale del Cavaliere. Il premier va ripetendo da giorni che con il suo governo l'Italia ha conquistato un ruolo di primo piano sullo scenario internazionale tant'è che mentre prima gli Usa davano la priorità all'asse Francia-Germania, ora è il nostro Paese a essere consultato in ogni crisi estera. Anche perchè a Washington non dimenticano la scenta antiamericana di Parigi e Berlino nel 2003. In sostanza Berlusconi ha intenzione di riscuotere i dividendi dell'operazione in Iraq e a quanto pare Bush non dimentica gli amici. Tant'è che a febbraio Berlusconi sarà chiamato a fare un discorso al Congresso riunito in seduta comune. Un privilegio che finora è stato accordato solo a Blair, Aznar, l'afghano Karzai e l'iracheno Allawi. E non basta. Sarà la moglie di Bush, Laura, a guidare la delegazione americana alle Olimpiadi invernali di Torino. Una scelta che non è dettata dal caso ma un segnale del'amicizia a filo doppio che lega il presidente Usa a Berlusconi. Questo non vuol dire che Bush non abbia contatti con il centrosinistra. Ha incontrato Veltroni, Rutelli, Fassino, D'Alema e peraltro i leader dell'Unione da mesi hanno corretto la rotta portata avanti da certe forze radicali e dichiaratamente antiamericane. Con Silvio però c'è un canale privilegiato. Lo dimostra anche il via libera che il ministro Martino ha ricevuto al progetto del ritiro delle truppe dall'Iraq entro la fine del 2006. In questo modo un'altra arma in mano alla sinistra viene spuntata che ora non può più attaccare il governo sul fronte della strategia dell'intervento in Iraq. C'è poi un altro versante, quello del voto degli italiani all'estero. Non va dimenticato che in occasione della campagna elettorale di Bush, Berlusconi si recò negli Usa e forse diede una mano a convincere gli italoamericani indecisi. Non è escluso che Bush possa ricambiare la cortesia. E non c'è solo l'amicizia. Berlusconi è riuscito anche a far brillare le imprese nel difficile mercato Usa. Bush ha scelto l'Agusta per la fornitura di 23 MarineOne del valore di quasi 1,8 miliardi di dollari. L'azione di lobby, molto intensa, condotta dal governo, dalla diplomazia e dall'industria italiana s'è, dunque, rivelata vincente, nonostante la difficoltà di sormontare la remora, anche psicologica, di un velivolo di concezione non statunitense per il presidente degli Stati Uniti, che aveva sempre scelto, finora, elicotteri Sikorsky. Tutto questo diventa a pieno diritto materiale per la campagna elettorale che Berlusconi intende spendersi bene. Quello che il Cav va ripetendo da giorni è che con il suo governo l'Italia è in primo piano mentre con Prodi tornerà nel baratro. E non c'è solo l'asse con Washington. Un altro fiore alL'occhiello che il premier intende mettere in evidenza è la ritrovata credibilità dell'Italia a Bruxelles. A Palazzo Berlaymont, sede dell'esecutivo Ue, i collaboratori del commissario Joaquin Almunia ammettono che ci sono rapporti distesi e di stima con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti che ha saputo convincerli della capacità del governo di risanare i conti pubblici. Dopo che la Ue aveva accordato a luglio, due anni di tempo all'Italia per rientrre dalo sforamento deficit-pil, le forche caudine attendevano Tremonti per la Finanziaria 2006. Invece è andata bene e il 10 gennaio il commissario ha dato il via libera alla manovra economica. Tremonti in quella occasione disse che lo staff di Almunia aveva dato un contributo importante in termini quantitativi e qualitativi. Insomma una dialettica che spazza via l'immagine dell'Italia pecora nera della Ue.

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