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Unione in calo oggi vincerebbe solo col 5% in più

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È il risultato del sondaggio realizzato da «Ekma ricerche». In lieve flessione il centrosinistra che comunque mantiene un vantaggio sulla Cdl. Si profila anche un recupero di Forza Italia, a scapito però degli alleati, soprattutto di An. La prima formazione politica italiana è la lista unitaria formata da Ds e Margherita (31%), seguita da Forza Italia (20,5%), Alleanza nazionale (13,5%) e Rifondazione comunista (8%). Nella Cdl, la Lega arriva al 3% e l'Udc al 6,5%, mentre nel centrosinistra la nuova formazione Rosa nel pugno, creata da radicali e Sdi, è accreditata di un 3,5%. Rimangono sotto la soglia del 2%, l'alleanza tra la Dc e il Psi di De Michelis, l'Italia dei valori di Antonio Di Pietro, il Nuovo Psi di Bobo Craxi, i Verdi e i Comunisti italiani. La quota di elettori ancora indecisi si colloca al 18,5% del totale. Intanto nell'entourage di Romano Prodi circolano altre rilevazioni. I numeri di Prodi raccontano di un Ulivo sceso più basso delle Europee di una Quercia precipitata sotto il 20 per cento, di un centrosinistra appena un punto e mezzo sopra la Cdl, dopo aver dissipato un vantaggio che qualche mese fa sfiorava i dieci punti». Il quadro, non proprio roseo, sarebbe spiegato dal fatto che le rilevazioni si riferiscono ai primi di gennaio, cioè all'indomani dello scoppio della vicenda Unipol. I dati di Mannheimer, più recenti, attribuiscono invece al centrosinistra il 51 per cento dei consensi contro il 45 della Casa delle libertà, con i Ds al 23 per cento e Forza Italia che torna sopra il 20.

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