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BERTINOTTI

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«La linea di Massimo non mi convince»

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Lo ha detto ieri il segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti a Radio Radicale rispondendo alle domande sul caso Unipol. Al presidente dei Ds, che in una recente intervista annoverava Bertinotti tra i «tifosi» del Banco Di Bilbao nell'acquisto di Bnl, il segretario del Prc ha replicato ricordando che i criteri per la sua presa di posizione erano tali che «la politica poteva pronunciarsi senza vantare vicinanze o lontananze», «valutazioni che si possono fare con grande trasparenza», con un «criterio indotto semplicemente dalla propria collocazione politico programmatica». Poi, riferendosi alla direzione dei Ds di domani, il leader di Rifondazione ha invitato «le forze che si ritengono parte del movimento operaio» ad aprire «un confronto sul futuro, su quale debba essere il rapporto tra la politica e l'economia, in un'Italia che vive una crisi così profonda del capitalismo». Una riflessione «comune, unitaria, importante e utile», ha aggiunto, e «a tutto campo», per riacquistare «il senso profondo dei valori dell'origine della sinistra, l'ancoraggio profondo ai valori dei lavoratori». Secondo Bertinotti, «dire come fa Fassino che i comportamenti di Consorte sono estranei alla storia del Pci non è una piccola cosa, è un giudizio abbastanza pesante, perché indirettamente verrebbe da chiedersi come mai siano resi possibili in una cooperazione che invece affonda le sue radici nei valori della sinistra». «La domanda impegnativa — ha proseguito — è perché sia potuto accadere. Questa è la domanda a cui tutte le forze della sinistra debbono affrontare insieme, senza j'accuse ma insieme». Infine Bertinotti ha difeso la superiorità morale dell'Unione: «La diversità morale della sinistra rispetto al centrodestra? Ma sì che esiste... Non prendiamo lucciole per lanterne».

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