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Fassino ha trovato il colpevole: la destra

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Il segretario dei Ds accusa la Cdl ma i suoi nemici sono a sinistra: Rutelli, Travaglio, Della Valle, Guido Rossi

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La destra cerca di criminalizzarci con una campagna falsa e denigratoria». Il giorno dopo l'intervista a Repubblica, Piero Fassino parte all'attacco della destra e del presidente del Consiglio che accusa di aver orchestrato questa strategia contro i Ds sperando di «indebolire» tutta l'alleanza di centrosinistra e di poter così «rimuovere» i veri problemi del Paese. Fassino parla di attacchi messi a segno anche tramite il «giornale di famiglia» del presidente del Consiglio. Attacchi che però si scontrano con un «centrosinistra solidale e unito». «È evidente che la destra ha voluto colpire me e i Ds - spiega - perchè Berlusconi e la destra sperano di indebolire l'intera alleanza. Ma noi respingiamo uniti gli attacchi, che oggi vanno verso i Ds ma che domani potrebbero essere indirizzati anche vero altri partiti della coalizione». E ancora: «Non ci dividiamo e rispondiamo colpo su colpo. Siamo un partito sano - ribadisce - e di gente per bene che fa vivere la lezione morale e politica di Berlinguer» in ogni momento. In un'intervista al Tg3, il diessino trova ancora più coraggio per uscire dall'angolo delle polemiche, delle accuse fuori e dentro i Ds, e punta di nuovo il dito contro la maggioranza per cercare di distogliere le occhiatacce che in queste ore sono rivolte a lui, al suo partito, all'affare Unipol. Da nemici del calibro di Francesco Rutelli, i girotondi di Marco Travaglio, gli imprenditori guidati da Diego Della Valle, Guido Rossi, l'avvocato d'affari, l'uomo che ha fatto scattare l'inchiesta su Antonveneta. «Silvio Berlusconi - tuona - vuole rimuovere con questa campagna i problemi del Paese». Il leader dei Ds indica anche una ricetta per spezzare l'intreccio negativo tra politica ed affari: «Ognuno faccia il suo mestiere, la politica definisca le norme; alle imprese spettano le scelte per la competitività». Fassino dà un colpo di orgoglio politico proprio nel momento in cui è in ombra l'integrità del partito storico della sinistra, la sua sbandierata solidità etica e la distanza da certe collusioni politica-affari che non fanno bene alle idee ma solo alle casse. La replica a distanza del centrodestra è tutta su questa linea: «Fassino pensi ai problemi suoi - dice Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e portavoce di Silvio Berlusconi - e non dia ad altri colpe che non hanno». Graffiante pure il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa: «Prodi e Fassino hanno le allucinazioni. Prodi e Fassino sono gli unici in Italia che vedono una campagna di aggressione e disinformazione da parte della Cdl. I leader dell'Unione hanno evidentemente le allucinazioni, a meno che non si riferiscano agli attacchi che provengono dai loro alleati del centrosinistra e dagli stessi compagni di partito». Polemico il viceministro per i Beni culturali, Antonio Martusciello «Fassino e D'Alema pretendono forse il silenzio stampa? Non sono stati loro - continua l'esponente di Forza Italia - nel corso di questi anni a dire che la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto?. Poichè da quanto si capisce Consorte è stato qualcosa in più per i ds, si abbia almeno la decenza di attendere il corso delle cose, e non l'atteggiamento di chi vede dovunque il complotto. D'altronde - aggiunge Martusciello - a chiedere chiarezza è la stessa base dei Ds. È paradossale che chi in questi anni non ha visto altro che colpi di spugna - conclude - oggi finisca per pretenderli addirittura nel dibattito sulle vicende giudiziarie riguardanti banche, coop e affari».

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