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«Il premier sarà il nostro capocannoniere»

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Il numero uno di Alleanza Nazionale ribadisce: «Chi avrà più voti indicherà il candidato»

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Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, parlando a Bari della prossima campagna elettorale. Fini ha ricordato che con la legge elettorale proporzionale «che sta per essere approvata definitivamente dal Senato», i partiti hanno l'obbligo di presentare un programma comune e nell'ambito di questo «devono indicare il candidato premier, senza pensare che questo sia indicato sulla scheda perchè purtroppo non è stata modificata la Costituzione». «Quindi - ha proseguito - il centrosinistra indica Prodi? Il centrodestra indica Berlusconi. E gioco a tre punte significa, come ha sottolineato Berlusconi, che chi avrà più voti indicherà agli alleati il candidato» alla guida del governo del Paese. «È una legge elettorale proporzionale, si raccolgono voti per i partiti e quindi per la coalizione. Se al termine della competizione un partito ha più voti del partito guidato da Berlusconi sarà il primo a indicare agli alleati il candidato». Quanto al rapporto con gli altri partiti della coalizione, Fini ha sottolineato che «è positivo che ci sia competizione all'interno della Casa delle Libertà. L'importante è che sia leale e rispettosa del programma comune perchè non dobbiamo fare l'errore che imputiamo al centrosinistra, cioè di avere più programmi e quindi di non avere programmi». «Noi avremo un programma -ha spiegato Fini- che sarà sottoscritto da tutti coloro che fanno parte della Casa delle Libertà. Poi ogni forza politica sottolineerà la propria identità, la propria particolare sensibilità su alcuni aspetti, il valore aggiunto che presume di rappresentare». Poi il vicepremier ha lanciato messaggi di ottimismo. «Se ci crediamo, possiamo vincere le elezioni politiche» ma occorre fare «una campagna elettorale d'attacco, forti della propria identità». Ha smentito quella che ha definito «la bugia del centrosinistra relativa a una presunta incapacità del centrodestra». Da questo punto di vista, il presidente di An si è detto «convinto che le elezioni la Cdl le vincerà in tutta Italia anche per l'impulso che verrà dalla Puglia e dal Lazio». Quanto all'economia, Fini ha evidenziato come «il rapporto tra deficit e pil in Francia e Germania sia peggiore che in Italia». Il ministro degli Esteri ha affermato anche che «si può essere nostalgici di tutto ma non di Prodi». «Con Bertinotti -ha ricordato- cadde sulla politica internazionale. Hanno due linee diverse. Ecco perchè quando gli si rivolge una domanda, Prodi risponde sempre che è un grande problema. Perchè non può dare una risposta. Per noi la politica è fare ciò che si ritiene giusto - ha concluso - per il centro sinistra ciò che si ritiene utile». Fini ha anche spronato i giovani del Mezzogiorno. «Non dovete stare con il cappello in mano, non dovete sempre bussare alla porta per chiedere. Dovete avere l'orgoglio della vostra identità». «Voi avete le capacità, le qualità umane per emergere - ha detto - e da ministro degli Esteri vi dico che in tutto il mondo ci sono meridionali che ricoprono cariche importanti». Per questo Fini ha invitato a rifiutare la logica del pietismo, della richiesta di compassione, della sudditanza. «L'aiuto che dovete chiedere - ha aggiunto - è quello di essere messi in condizioni pari rispetto ai giovani delle altre aree del Paese». Il presidente di An ha quindi sottolineato che «proprio nel Mediterraneo è nata la civiltà occidentale» e che «oggi la carta geografica si è rovesciata, in quanto oggi il Mediterraneo è il luogo centrale nel dibattito politico, culturale e commerciale».

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