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Calderoli boccia il Tridente

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Roberto Calderoli conferma l'insofferenza della Lega per lo schema elettorale del centrodestra, che Berlusconi, Fini e Casini vogliono a tre punte. «Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha certamente una grossa esperienza calcistica - dice il ministro leghista - ma temo che in questo caso sbagli: schierare un tridente, purtroppo, non darà luogo ad assist fantastici, ma darà luogo alla bucatura della palla: dopo di che non giocherà più nessuno! Una punta, quando segna, basta e avanza». Calderoli poi sottolinea che «la legge dice che si deve depositare il nome di chi è sostenuto dalla coalizione 45 giorni prima del voto. E nella Cdl il nome dovrebbe essere Berlusconi. E allora che senso ha parlare di tridente? Nessuno». Il ministro leghista poi rivela che la sinistra era contro le quote rosa. «In Senato - spiega Calderoli - alcuni esponenti di spicco dell'Unione e dei Ds mi chiesero come ci saremmo comportati. Volevano essere sicuri che l'emendamento non passasse. Sono usciti dall'aula solo quando ho rispsoto che avremmo detto no, con 5 astenuti. Con chi parlai? Non faccio nomi. E poi tutti erano conto le quote rosa. Basti pensare alla Camera. Con voto segreto sono state affossate con larghissima maggioranza. Lo ripeto. Da questa faccenda è emersa un'ipocrisia vergognosa».

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