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«La vittoria non è scontata»

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Massimo D'Alema chiude il secondo giorno della convention dei Ds a Firenze con un avvertimento a non dare già per certa la vittoria: «Se il centrosinistra ce la farà poi comincerà la parte più difficile. Ma dico ancora "se" perché sono sufficientemente meridionale da essere scaramantico». In un'ora di intervento il presidente della Quercia tocca tutti i temi contenuti nel programma dai rapporti con il mondo cattolico fino al nuovo partito democratico che da due giorni agita i sonni dei diesse. «Quando Prodi dice che abbiamo elementi comuni con la Margherita dice la verità, ma spetta anche a lui dare forza a questo nuovo progetto politico. Prima dicevano che c'era solo il contenitore ora anche i contenuti iniziano ad esserci». Non sono mancati ovviamente gli attacchi a Berlusconi, ma il tasto su cui spinge D'Alema sono i rapporti con il mondo cattolico. «La sinistra ha sempre reputato la Chiesa una risorsa di carattere etico, culturale, un fattore di unità per il Paese. Ma chiediamo anche alla Chiesa un reciproco riconoscimento di valori». D'Alema chiude il suo intervento parlando di Piero Fassino, attestati di stima che commuovono il segretario fino alle lacrime. I due si abbracciano e la platea si scioglie in un lungo applauso. Pa. Zap.

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