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Santoro da Meocci ma l'azienda può ancora opporsi

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Anzi qualcuno pensa che ci sia ancora tempo per un ricorso, almeno entro febbraio. «Ne discuteremo nei prossimi giorni, vedremo», risponde distratto il presidente della Rai Claudio Petruccioli al quale Santoro ha inviato una lettera ultimamente. «Non sono abituato a fare previsioni - ha aggiunto - quando un problema è maturo lo si porta in consiglio». Intanto ieri Santoro ha varcato la soglia di viale Mazzini e ha incontrato Meocci. «Sono tornato, è il mio primo giorno di scuola anche se ancora non ho il banco. Si potrà arrivare ad un accordo in tempi ragionevoli», racconta a fine incontro il conduttore. Sui tempi Santoro sottolinea: «Devo lavorare da subito, prima delle elezioni». Spiega ancora: «Il clima è cordiale e disteso - continua Santoro - ma ci vorrà qualche giorno per arrivare a un vero e proprio programma di lavoro». Ma non tutti pensano che Santoro abbia la strada già spianata. Per rientrare in Rai Michele Santoro «deve accettare le regole e rassegnarsi a fare una tv imparziale, corretta, e completa», afferma il ministro per le comunicazioni Mario Landolfi. «Questo di Santoro sta diventando un affare di stato - ha detto il ministro - ma lui è un dipendente della Rai, deve parlare con il direttore generale». Nel mentre ieri la Rai è stata condannata a risarcire con la somma di 205.000 euro un giornalista del pool di Michele Santoro per demansionamento. Lo ha stabilito una sentenza del Tribunale civile di Roma che ha condannato la Rai al pagamento della somma in favore di Riccardo Iacona, un giornalista della redazione di Sciuscià.

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