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«Vogliono scatenare una guerra contro di me»

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Parole di Salvatore Cuffaro, governatore della Sicilia, al quale non va giù questo tipo di clima avverso che si sta creando attorno a lui alla vigilia delle elezioni regionali. Presidente Cuffaro, alcune settimane fa era fiducioso che si avviasse una campagna elettorale dai toni sereni con Rita Borsellino, invece... Che succede? «Il dato è sotto gli occhi di tutti. Presentano un libro e un Dvd contro di me. Prodotti presentati in un salone dove allo stesso tempo si raccolgono le firme per la candidata alle primarie. Contestualmente nel palco dove parla Santoro c'è una scritta che recita "vota Rita Borsellino" e in prima fila ci stanno una sfilza di pm, tra cui i dottori Roberto Scarpinato e Gaetano Paci. Quest'ultimo, tra l'altro, ha svolto le indagini nei miei confronti. Non mi pare che questo sia un clima di serenità per quel che mi riguarda, e neanche di neutralità. In sostanza, ho l'impressione che stiano tentando di trasformare questa campagna elettorale — che invece deve essere fatta sui programmi, sulle idee e sui progetti — in un scontro tra buoni e cattivi, tra mafiosi e antimafiosi. È la cosa peggiore che si possa fare per la Sicilia. Mi auguro che si torni a parlare di programmi, idee e di progetti. E mi auguro anche che alcuni pubblici ministeri facciano il proprio lavoro senza partecipare a incontri politici perché questo, ripeto, per quanto mi riguarda è certamente inquietante». Il dottor Vanorio ha definito l'evento in questione «culturale». «Non è affatto un evento culturale, ma un vero e proprio evento politico. Per di più, un evento politico dove venivo attaccato». Alcuni toni poco consoni alla politica, e che sempre più spesso emergono, non pensa che siano frutto di una lacuna della stessa politica? «Assolutamente si. Ma noi dobbiamo tentare, per amore nei confronti di questa terra, di alzare il dibattito della politica verso i temi, i programmi e gli ideali. I siciliani meritano una campagna elettorale serena e di pacificazione e non una campagna elettorale di veleni e di guerra. In sostanza, gli elettori meritano di sapere le scelte fatte dalle coalizioni attraverso non soltanto un programma di governo, ma anche attraverso azioni di etica come può essere quella relativa alle manipolazioni genetiche o verso la famiglia». G. Min

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