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Sull'eredità di Borsellino scendono in campo le famiglie

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Lei è Rita Borsellino, candidata dell'Unione alle primarie siciliane; Paolo è suo fratello, ucciso dalla mafia nel '92 insieme agli uomini della scorta nella strage di via D'Amelio. Quel nome pronunciato dal governatore non va giù alla vedova del magistrato, Agnese Piraino Leto: «Mi chiedo - ribatte - chi è il presidente Cuffaro per invitare mia cognata a non parlare di suo fratello e al contempo chiamarlo confidenzialmente "Paolo", etichettandolo come uomo di parte?». In serata Cuffaro replica: «Non ricordo se nell'intervista - dice - invece di "Borsellino" ho detto "Paolo", ma se così fosse ritengo che chiamare per nome un eroe e un martire della legalità e del dovere debba essere motivo di orgoglio per i familiari». E poi aggiunge: «Ho semplicemente detto che la campagna elettorale va fatta sui programmi e sulla capacità di parlare con la gente. Lungi da me il solo pensiero di suggerire a Rita Borsellino di non parlare del fratello». Infine una puntualizzazione: «I martiri e gli eroi sono patrimonio di tutti, anche se di destra come Paolo Borsellino, anche se di sinistra, come Pio La Torre, o anche se di centro come Piersanti Mattarella». Ma alla reazione di Agnese Piraino Leto si aggiunge quella di Rita Borsellino, che definisce le dichiarazioni di Cuffaro «nervosismo preventivo». Il presidente della Regione non fa mistero di preferire come avversario il professor Ferdinando Latteri («Con lui il confronto sarebbe sui programmi», dice), candidato della Margherita alle primarie. E su Rita Borsellino nell'intervista aveva affermato che «già gode del vantaggio del cognome che porta». A Cuffaro che ricorda la militanza del magistrato nel Fuan, la sorella fa notare la simpatia di Borsellino «per quella destra che si batteva contro corruzione e mafia. Ma da quando Paolo ha fatto il magistrato non ha più accettato di parlare di politica». Quella tra Cuffaro e la famiglia Borsellino è la penultima polemica della giornata: un altro fronte, infatti, lo apre il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Guido Lo Porto (An), che minaccia di dimettersi da componente di diritto della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, dopo che Liliana Ferraro, membro del Consiglio generale, ha proposto di sostenere Rita Borsellino per le primarie. In una lettera a Maria Falcone, Lo Porto accusa Ferraro di voler «trasformare un patrimonio dell'intero popolo siciliano, qual è la Fondazione, in strumento di parte al servizio di una candidatura».

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