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È ancora guerra nell'Unione Insorge Rutelli

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«Colpa» dell'attivismo del cardinale Ruini e delle sue recenti esternazioni a tutto campo sulla politica italiana, che hanno approfondito il solco tra radical-socialisti da una parte e il partito di Francesco Rutelli dall'altra. A far litigare la Rosa e la Margherita sono le critiche di Ruini ai giornali e alle loro «pallottole di carta», insieme al no della Cei alla revisione del Concordato e alla pillola abortiva RU-486. Posizioni inaccettabili per i laici «duri e puri», che sospettano una volontà della Chiesa di dettare l'agenda politica italiana. Dà il via alle polemiche il leader dei socialisti Enrico Boselli (spalleggiato dal radicale Capezzone), che contro le «interferenze clericali» ha fondato il «matrimonio» con Pannella. «Ruini ormai si comporta come un vero e proprio capo partito, le cui parole configurano un programma di governo», è la sua accusa. Secondo il segretario dello Sdi, è «preoccupante che il presidente della Cei abbia usato metafore belliche»: a riemergere, a suo giudizio, è «la nostalgia per le censure». Boselli va oltre, e picchia duro anche contro Francesco Rutelli: il capo della Margherita, sostiene, «si è trovato in perfetta sintonia con le posizioni espresse dal cardinale». Ce n'è abbastanza per scatenare la reazione degli ex democristiani della Margherita. «Cari Capezzone e Boselli, le vostre insolenze verso il cardinale Ruini e la Chiesa italiana stanno superando il limite accettabile», scandisce il capogruppo dei Dl alla Camera, Pierluigi Castagnetti.

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