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Gasparri attaccato dal Social Forum

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Ad accendere la miccia della contestazione sono le Associazioni e le Comunità riunite nel gruppo «Non incarcerate il nostro carcere» che hanno annunciato che boicotteranno la Conferenza perché non sono assolutamente d'accordo sul disegno di legge presentato da Gianfranco Fini sulla droga. Ma nella loro polemica arrivano ad attaccare il deputato di An Maurizio Gasparri accusandolo, nel 2000, di aver contestato la stessa Conferenza, che si svolgeva a Genova, «arrivando quasi alle aggressioni fisiche». In realtà nulla di più falso. Come riportano tutti i quotidiani di quei giorni ad essere attaccato fu proprio Maurizio Gasparri. «Il deputato di An — scriveva il Corriere della Sera — ha rischiato di essere colpito da uno spinello lungo due metri. Lo scontro frontale tra il sostenitore del proibizionismo e il suo "nemico", è stato evitato da un poliziotto del servizio d'ordine che ha parato l'oggetto di cartapesta lanciato verso l'esponente di An da un giovane dei centri sociali». «A contestare Gasparri — diceva invece un lancio dell'Ansa — sono anche i giovani dei centri sociali che irrompono durante la conferenza stampa del Polo brandendo un mega spinello e cantando sulle note di "Guantanamera": "Gasparri fatte 'na canna"». E ancora l'Ansa: «I giovani arrivati nella sala che ospitava la conferenza hanno urlato slogan violenti all'indirizzo dei parlamentari presenti e urlato "Gasparri assassino, vergogna, vergogna". I manifestanti sorreggevano uno spinello gigante». Insomma Associazioni e Comunità sembrano aver dimenticato qual è stata la vera realtà dei fatti a Genova del 2000. Però annunciano che anche stavolta boicotteranno la Conferenza. La motivazione? «L'obiettiva provocazione del ministro Giovanardi di annunciare lo stralcio del disegno di legge Fini nel tentativo di approvarne le norme più deleterie — una bandiera di propaganda elettorale giocata sulla pelle dei tossicodipendenti e per la criminalizzazione dei consumatori — rende la Conferenza governativa sulle droghe un rito falso e inutile».

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