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Sharon battuto in Parlamento

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La nomina in apparenza innocua di tre nuovi ministri (Ehud Olmert, finanze; Zeev Boim, assorbimento immigrazione; Roni Bar-On, industria è commercio) è stata bocciata con 60 voti negativi contro 54 a favore. In una secondo voto, dopo una riunione straordinaria del governo, il Parlamento ha finito con l'approvare solo la nomina di Olmert, già incaricato dell'interim alle finanze da tre mesi. Per legge, se l'incarico non fosse stato definitivamente approvato entro mercoledi, Israele si sarebbe ritrovato senza ministro delle finanze. Come in altre occasioni analoghe in passato, anche ieri sera a mettere in difficoltà il primo ministro sono stati i «ribelli» del suo stesso partito, il Likud, schierati contro di lui da mesi, prima per cercare di impedire la realizzazione dello storico ritiro da gaza, e ora per «fargliela pagare». A capo dei rivoltosi anche stavolta l'ex ministro delle finanze Benyamin Netanyahu, che punta a fare cadere il premier per cercare di sostituirlo alla guida del Likud e quale futuro candidato primo ministro.

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