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IL LEADER DELLA MARGHERITA E IL MOLLEGGIATO

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«Celentano? Le periferie siano verdi ma moderne»

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«Io come Celentano? Ma no, le città devono comunque essere moderne, mica si può tornare ai prati verdi e ai pascoli. Non si possono fare passi indietro. È necessario tutelare l'ambiente e creare delle periferie a misura d'uomo, meno alienanti, con spazi verdi, ma non tornando indietro, come dice qualcuno». A margine del convegno sul trasporto aereo a villa Miani Rutelli sottolinea infatti come sia importante evitare la creazione di ghetti per favorire l'integrazione multietnica. Questa la ricetta di Rutelli, che torna a parlare delle tensioni che agitano Parigi in questi giorni. «Bisogna integrare e non separare le comunità - afferma Rutelli - e procedere sulla strada dell' integrazione multietnica. Significa evitare la nascita di periferie abitate soltanto da persone di altre nazionalità e di altre religioni. Secondo il leader della Margherita sarà necessario in Italia pensare a un grande piano per le città: «Penso a una nuova edilizia residenziale pubblica. C'è grande domanda di case popolari, visto che il 20% della popolazione non ha una casa di proprietà e fa fatica a pagare l'affitto. Penso a un ritorno nelle nostre periferie di qualità, servizi, di architettura. Serve un piano di rinascimento urbano che coinvolga le forze sane del Paese, dagli architetti agli urbanisti, per evitare la nascita di ghetti. Gli errori degli anni '70 non si devono ripetere e servono risposte innovative. Dobbiamo pensare anche alla demolizione e alla ricostruzione di compendi di case popolari, in particolare frutto dell'edilizia degli anni '50». Secondo lui il segreto è quello di «integrare le culture diverse e impedire la nascita di interi quartieri in cui ci siano soltanto potenziali antagonisti del futuro, che non si sentono compresi. Sarebbero una forza potenzialmente distruttiva». Quindi per Rutelli le periferie dovranno essere più verdi, ma non «bucoliche» e nostalgiche come quelle evocate dal Molleggiato. Giu.Cer.

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