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L'Orlando furioso attacca Rutelli e Marini

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Questo non è accettabile». E' un fiume in piena, Leoluca Orlando, da poche ore cacciato dalla direzione nazionale del partito dallo stesso Francesco Rutelli. L'ex sindaco di Palermo, fautore del partito democratico, sembra tuttavia nutrire dubbi sulla «improvvisa riconversione» di Rutelli proprio sul partito unico ulivista. «Il contrasto con Rutelli e Marini - aggiunge Orlando - butta giù la maschera: l'applicazione della disciplina del partito lascia intendere che non c'è un processo in corso verso una nuova politica, ma un prevalere di forze di resistenza che ancora vogliono che i partiti siano recinti di appartenenza e le primarie luoghi simbolici dove la gente ratifica soltanto la volontà dei partiti». Un ostacolo imminente per il partito democratico sarà «sicuramente la formazione delle liste nazionali», per Leoluca Orlando che, in barba ai partiti si è già prenotato un posto alle primarie per sindaco di Palermo: «Non aspetterò alcuna autorizzazione di alcun partito per farlo». Infine, nel ribadire l'appoggio a Rita Borsellino, quale candidata anti-Cuffaro, Orlando conclude: «Oltre agli organi collegiali sul comportamento di Rutelli, credo che sia opportuno verificare al più presto chi rappresenta chi nella Margherita».

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