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Cuffaro: «Follini non è ancora archiviato»

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Il presidente della Regione esclude il presidente della Camera per la segreteria Udc

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Ma per il vice segretario del partito, Salvatore Cuffaro, il nome di Follini non sembra del tutto archiviato. Di certo, per il governatore della Sicilia, che ha appena incassato il federalismo fiscale dal premier Berlusconi, dal prossimo consiglio nazionale dell'Udc uscirà il nuovo segretario piuttosto che una reggenza. Esclude Casini, però, «per il suo ruolo istituzionale». Ma sarebbe un «bel auspicio» Presidente Cuffaro, una battaglia che dura da circa 50 anni, quella contro lo Stato sul federalismo fiscale per la Sicilia. E, finalmente, l'ha vinta. «Si tratta di un fatto storico. Il Consiglio dei ministri al quale sarò felice di parteciparvi, approverà con un ordine del giorno il lavoro della commissione paritetica Stato-Regioni che, in pratica, consentirà di far pervenire nelle casse regionali circa 500 milioni di euro in più ogni anno». In merito, aveva minacciato addirittura le sue dimissioni da Governatore… «Certo. Ho anche chiamato a rapporto tutti i parlamentari siciliani perché questa non è una battaglia del presidente Cuffaro, ma di tutta la politica isolana. Finalmente, però, la questione è stata risolta grazie al lavoro svolto principalmente dal premier Berlusconi che in merito ha dedicato tre ore del suo tempo e dallo stesso ministro Tremonti». Dunque, niente più dimissioni? «Certo. Se il Consiglio dei ministri approverà il nostro diritto al federalismo fiscale, ne viene meno il motivo». Finanche Berlusconi ha detto "no" alle elezioni in Sicilia anticipate rispetto alle politiche… «Non c'è più il motivo di anticiparle. Abbiamo i soldi, quindi se il Parlamento siciliano comincerà a lavorare non vedo il perché dovrebbe essere anticipato il voto in Sicilia». C'è chi dice che lei potrebbe occupare la poltrona appena abbandonata da Follini? «Il mio sogno è quello di continuare a svolgere il ruolo di presidente della Regione. Sono interessato solo a questo». Ma Follini, ha tirato troppo la corda? «No. C'è soltanto una valutazione politica di Follini che bisogna rispettare, anche se non è condivisa dalla maggior parte del partito. Spero che possa ripensarci, è un'importante presenza nell'Udc». E' totalmente da archiviare un suo rientro da segretario? «Innanzitutto, speriamo che il prossimo 27 ottobre, in occasione del consiglio nazionale del partito, si riesca a trovare una possibilità che Follini rimanga a lavorare. Poi vedremo». Dall'assise ne uscirà una reggenza o il segretario? «Intanto, vedremo se riusciamo a lavorare su Follini. Se così non dovesse accadere, il consiglio sicuramente troverà una soluzione più per un nuovo segretario che per una reggenza. Sempre restando di non riuscire a convincere Follini».

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