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Il Cav: «È spaventato da Bertinotti, ma non è con noi»

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Ma questo non vuol dire che Silvio Berlusconi non segua le proteste di Clemente Mastella e, in generale, quanto sta accadendo nell'Unione. Anzi, ha letto le notizie che provenivano da Ceppaloni con grande interesse e ha anche commentato al telefono con i suoi le denunce del leader dell'Udeur. «Mastella è spaventato da Bertinotti - ha spiegato il Cavaliere -. Teme che queste primarie finiranno per consacrare l'asse di Prodi con il segretario di Rifondazione. A lui non resta che diventare in questo centrosinistra una forza marginale. Anzi, di meno, quasi un orpello». Proprio per questo il Cavaliere ha sottolineato ai suoi come sia sempre più necessario «evidenziare come l'Unione sia sostanzialmente in mano a Bertinotti». Non è un caso infatti che il premier pochi giorni fa abbia invitato ancora una volta l'Udeur e la Margherita ad abbandonare il centrosinistra per approdare nei placidi lidi della Casa delle Libertà. E anche se il giorno dopo l'invito ha in parte corretto le sue dichiarazioni, resta il fatto che il Cavaliere vuole mostrare come i moderati con Prodi sono in posizione scomoda, non hanno peso e non hanno possibilità di manovra. Discorso opposto per quelli che si trovano nel centrodestra. «Ma le sue parole servono anche a frenare l'emorragia locale», spiega un fedelissimo del Cavaliere. Berlusconi è preoccupato della fuga di parte di ex alleati forzisti verso (guarda caso) l'Udeur e cerca di recuperare suoi uomini ceduti al nemico e, soprattutto, i loro voti. «Per ora stiamo a guardare, lasciamo che la situazione degeneri - ha detto il Cavaliere ai suoi -. A noi conviene che il clima nell'Unione si faccia ancora più incandescente». Dunque, non ci sarà una trattativa al momento da parte della Cdl. Ma sicuramente si moltiplicheranno le dichiarazioni degli esponenti di Forza Italia, in particolare quelli più vicini al capo, che serviranno a sottolineare come la coalizione avversaria è di fatto sbilanciata a sinistra e che dipende dalle ali estreme. E questa sarà la tattica per le prossime settimane, indipendentemente dal risultato delle primarie. «Il sistema proporzionale - avverte uno dei consiglieri - non farà che aumentare la conflittualità nel centrosinistra e soprattutto farà sempre più emergere la totale incompatibilità dell'estrema sinistra con i moderati. Che d'ora in poi saranno sempre più in difficoltà». F. D. O.

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