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Via dalla diretta anche i pochi che hanno diritto di protestare. Solo uno spot per il Professore

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Tutti meno lui, il Professore. Che per il suo one man show in diretta Tv ha potuto contare su uno speciale «Primo piano» del Tg3 più ossequioso e monotematico di Emilio Fede quando si mette in testa di mandare gli interventi del premier in versione integrale. La telecronaca di RaiTre sulla manifestazione dell'Unione in Piazza del Popolo si è infatti risolta esclusivamente nella messa in onda del comizio di Prodi, con qualche panoramica della piazza. Insomma, RaiTre peggio di Rete4. Solo uno spottone per il Professore e nessuno spazio per gli altri partecipanti. E non solo per quei leader del centrosinistra, presenti in massa (annoiati e con i musi lunghi, come semplici figuranti alla recita di un altro) accanto a Prodi e costretti al silenzio «per contratto». Ma anche chi ha preso la parola prima del Professore, come l'attrice Mariangela Melato, che ha voluto lanciare il suo allarme sui tagli allo spettacolo e, soprattutto, il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, presidente dell'Anci, che ha parlato a lungo dal palco su Finanziaria e Comuni, è stato cancellato. Oscurato e ignorato. Per dare risalto solo al Professore, affinché soprattutto in Tv (quella stessa Tv che i prodiani accusano di imparzialità politica) risultasse il protagonista assoluto dell'evento. Senza comprimari che potessero in qualche modo distogliere l'attenzione dal lungo monologo del candidato premier. Quando la diretta di RaiTre, condotta da Giuliano Giubilei, parte c'è proprio il sindaco di Firenze a parlare dal palco di Piazza del Popolo. La piazza lo ascolta, ma dalla Tv non arriva nemmeno una parola di quanto dice. Giubilei infatti lo ignora e la cronista dalla piazza, Bianca Berlinguer, liquida velocemente la presenza del sindaco fiorentino e passa subito a descrivere la folla e l'attesa per Prodi. Dallo studio Giubilei presenta velocemente gli ospiti giornalisti: uno di «destra», il nostro direttore Franco Bechis, e uno di «sinistra» il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini. Poi la linea va ai servizi dalla stazione Termini e alla fermata dei pullman che portano da tutta Italia molti pensionati e militanti in gita a Roma, con discorso prodiano e visita ai Fori Imperiali, tutto incluso. Quindi è la volta di Roberto Toppetta, altro collega del Tg3 in diretta dalla piazza, che continua a ignorare il discorso di Domenici (che intanto si sgola in sottofondo) e si chiede invece se Prodi risponderà o no al leader di Confindustria Montezemolo e alla sua ultima uscita sulla legge elettorale. Stacco. Si torna in studio e dopo un rapidissimo commentino sulla piazza assolata e colorata da parte dei due opinionisti di rango, si torna a parlare di Prodi e di quelle «100 mila persone» accorse, secondo RaiTre, solo per ascoltarlo e non per partecipare ad una manifestazione di protesta dell'Unione contro la Finanziaria. A questo punto la Berlinguer si rimette la giacchetta e sottolinea che «è la prima volta che il Professore parla da leader dell'Unione pubblicamente». Ma si dimentica di aggiungere che per far questo ha dovuto zittire tutti gli altri, a cominciare dal suo avversario principale, Bertinotti, fino al sindaco di Firenze. Scatta il monologo. A parte qualche ripresa della piazza, con tanto di palloncini e cartelli anti-Berlusconi ben messi in primo piano, Prodi si vede e si sente per tre quarti d'ora. La telecamera di RaiTre ogni tanto cade sull'espressione interrogativa di Rutelli e sugli sbadigli di Fassino, ma poi si allontana subito quando il leader della Quercia guarda sconsolato l'orologio. E non si sofferma per niente su Bertinotti che per ingannare il tempo si accende un sigaro. «Che bello spot, mi pare che di Finanziaria e legge elettorale però si sia parlato ben poco», non può fare a meno di commentare Bechis alla fine della estenuante performance prodiana che ha quasi atterrato lo stesso Giubilei (il quale a differenza di Fede però manca di autoironia). E anche chi dovrebbe difendere Prodi non ci riesce: «Certo, a parte le sfumature ideologiche e demagogiche di Prodi, l'aspetto

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