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FALSO IN BILANCIO

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La riforma piaceva anche al leader Ds

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Ma anche la sinistra sul tema aveva avviato un dibattito e aveva proposto, alla fine della scorsa legislatura, delle modifiche. Se ne occupò perfino Piero Fassino, alla Camera, davanti alla commissione Giustizia ai tempi in cui ricopriva l'incarico di Guardasigilli. L'attuale segretario della Quercia sostenne, anche in una successiva intervista, che non gli sembrava assolutamente corretto e giusto che per violazioni che non avevano comportato alcun danno alle società o ai soci gli imprenditori fossero processati e condannati. Nel 2002 dopo molte polemiche e aspri scontri in Parlamento la maggioranza approvò un nuovo testo con il quale si evita il riproporsi di casi giudiziari in cui gli amministratori sono giudicati responsabili del reato di false comunicazioni sociali per l'omissione di somme nel bilancio tale da comportare una variazione minima ed irrilevante rispetto alla reale situazione patrimoniale ed economica delle società. Se si è in presenza di una situazione in cui l'operato degli amministratori delle società, costituito da false sopravvalutazioni o sottovalutazioni delle singole voci di bilancio, che un tempo veniva considerato illegale ed eventualmente punibile, oggi con questa riforma viene legalizzato purchè compreso nei limiti percentuali previsti.

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