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«Il nostro sarà un intervento coraggioso e contro gli sprechi»

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Sarà una Finanziaria che eliminerà gli sprechi senza intaccare i servizi sociali dello Stato». Insomma, una Finanziaria vera? «Il taglio dell'Irap, che si prevede determinerà il calo di un terzo della parte che grava sul costo del lavoro, per un valore di 4-5 miliardi di euro, costituirà una forte spinta alla crescita dell'economia». Il ministro Alemanno, però, afferma che «c'è poco Sud». Che cosa risponde? «Dissento da questa affermazione. Se comincerà a funzionare un autentico federalismo con un'assunzione di chiare responsabilità da parte di varie istituzioni, e questa è la sfida dei prossimi anni, potremo contare su un sistema Italia armonico, capace di produrre un ordinato sviluppo. Se, al contrario, ritorniamo alle tentazioni centraliste, non approderemo a nulla e in questa deriva è chiaro che il Mezzogiorno potrebbe esser il più penalizzato». In questa battaglia quale sarà il ruolo delle Regioni? «Spesso per quanto attiene alla questione Mezzogiorno, si butta la croce addosso al Governo. Le cronache di quest'estate per alcuni territori finalmente ristabiliscono la verità, anche se è una verità amara: il mancato rilancio del Sud in larga parte dipende anche da istituzioni regionali, carenti in progettualità, fonte di sprechi, prive di ogni programmazione e centri soltanto per la ricerca di consenso. Sono convinto che la battaglia decisiva della modernizzazione del Sud debba trovare il sostegno di regioni molto responsabili». Come è possibile favorire gli investimenti al Sud? «Come sta facendo il governo, attraverso la infrastrutturazione, garantendo sicurezza e anche maggiore flessibilità, con l'utilizzo da parte di regioni e sindacati della legge Biagi che andrà completata». Il vicepremier Tremonti ha proposto di istituire una Banca del Mezzogiorno: a che punto è il progetto «Progetti come questo, per concretizzarsi, necessitano dei propri tempi ma trovo l'idea lanciata dal vicepremier pienamente condivisibile, anzi necessaria per il Mezzogiorno. Il Sud è l'unica grande area europea a non avere una propria banca che sia espressione del dinamismo economico e sociale del territorio e in grado di sostenerlo. Del resto, i finanziamenti non sono sufficienti a produrre crescita ma è il territorio con le sue risorse umane a determinare lo sviluppo attraverso il capitale finanziario».

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