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Prodi sorpreso e preoccupato

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«Ci serva come insegnamento»

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Per Romano Prodi nel voto tedesco ha pesato soprattutto la questione dello Stato Sociale: «La gente ha bisogno di sicurezza — ha detto il leader dell'Unione intervenendo alla festa dell'Unità di Milano — è veramente un exit-poll del tutto imprevisto. Nessuno pensava a un risultato di questo tipo, deve essere un insegnamento anche per noi». A una domanda sul significato per l'Europa del voto in Germania Prodi ha risposto: «Ogni Paese ha le sue caratteristiche, ma riflettiamo perché queste cose sono un segno di paura che hanno i cittadini europei di essere abbandonati. Ci possono essere momenti in cui lo Stato Sociale può sembrare un impedimento alla crescita, ma lo slancio nuovo lo dobbiamo dare tenendo presente che la gente ha bisogno anche di sicurezza. Questa campagna elettorale giocata sui temi "giù le tasse", "avanti, poi vedremo", probabilmente ha provocato paure profonde». Dà invece una lettura controcorrente il presidente dei Ds Massimo D'Alema: «Proprio un bel pomeriggio. Mentre ascoltavamo il discorso di Fassino dalla Germania è arrivata la notizia che la destra è stata fermata e che la somma dei voti raccolti dei tre partiti della sinistra raggiunge il 50 per cento. Quindi un bel pomeriggio». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Pietro Folena, indipendente di Rifondazione Comunista: «Al di là della girandola dei numeri che arrivano da Berlino, il dato sostanziale è che la Germania non va a destra. La somma delle forze della sinistra (Spd, Verdi e Linkspartei) supera il 50 per cento sia in termini di voti che di seggi parlamentari e superando così di gran lunga le forse conservatrici della coalizione Cdu-Liberali. In questo quadro, se da un lato vi è la flessione della Spd di Schroeder, dovuta alle politiche liberiste attuate in questi anni, dall'altro lato il successo del Linkspartei di Oskar Lafontaine è beneaugurate per una necessaria svolta nella sinistra tedesca». Pecoraro Scanio, leader dei Verdi, sposa l'accento su temi più ambientalisti: «La nuclearista Merkel è stata sonoramente sconfitta, andando molto al di sotto delle aspettative. Il voto tedesco apre scenari importanti anche per l'Italia e dimostra che la destra non sfonda più neanche dove viene dato in vantaggio nei sondaggi. Il governo possibile ora per la Germania è una grande coalizione della sinistra ambientalista e pacifista». Infine il socialista Enrico Boselli: «Siamo di fronte a una bellissima sorpresa — ha commentato — perché si profila una rimonta poderosa della Spd guidata da Schroeder, a cui inviamo i nostri complimenti e auguri, che ha dimostrato di avere una grandissima capacità di leadership politica».

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