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Vigilanza Rai, guerra sul presidente

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La vittoria del rutelliano Gentiloni non è scontata. An vuole la poltrona

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Fissare subito una seduta per eleggere il nuovo presidente, dopodichè procedere all'audizione del direttore generale, Alfredo Meocci, del presidente, Claudio Petruccioli, e di tutto il CdA, sono queste le priorità dell'agenda della commissione di Vigilanza, il cui ufficio di presidenza riaprirà i battenti martedì 20 settembre. La prima questione da risolvere, dunque, sarà senza dubbio assegnare l'incarico ricoperto per quattro anni da Petruccioli, che da ieri ufficialmente non è più senatore e che dal 2 agosto si è trasferito al settimo piano di viale Mazzini. Una sostituzione che stando agli umori all'interno delle coalizioni sarà tutt'altro che scontata. Anzi, sono in molti a pensare che per la presidenza della Vigilanza potrebbe ripetersi lo stesso stallo al quale abbiamo assistito per la nomina del presidente Rai. In teoria quella poltrona - considerata strategica in un sistema bipolare - spetterebbe ancora a un rappresentante dell'Unione. E in particolare della Margherita, visto che alla guida della Rai c'è un diessino. E la prassi - considerato che siamo all'interno della stessa legislatura - consiglierebbe di scegliere un senatore come lo era Petruccioli. Giampaolo D'Andrea, dunque, attuale vicepresidente della Vigilanza sarebbe il candidato istituzionale per eccellenza. Meno istituzionale ma più forte politicamente, invece, la candidatura di Paolo Gentiloni: deputato della Margherita, e braccio destro di Francesco Rutelli, ben visto dai Ds e un pò meno dai prodiani. Ma possono il controllore (D'Andrea o Gentiloni) e il controllato (Petruccioli) essere espressione della stessa parte politica? La Cdl ha molti dubbi in proposito e si prepara (guidata da An e Forza Italia) a rivendicare la poltrona. E visto che anche per questa elezione - così come per quella del presidente - almeno ai primi due scrutini occorre la maggioranza qualificata dei due terzi (27 su 40 commissari), la partita si annuncia lunga e difficile. Chi invece nella Cdl non farà certo una guerra di religione per quella poltrona è la Lega Nord: «Siamo a fine legislatura - ha spiegato Davide Caparini, vicepresidente della Vigilanza e tra i candidati della maggioranza (insieme ad Alessio Butti e ad Antonio Iervolino) - e non credo che sia il caso di fare una guerra di religione su questo. Certo, ci confronteremo con i nostri alleati e se loro ne faranno una questione di principio non faremo mancare il nostro sostegno». Tra Gentiloni e D'Andrea, quale esponente della Margherita preferirebbe? «Non ho preferenze botaniche», ha concluso ironicamente Caparini. Chi, invece, di preferenze botaniche ne ha, e non ha dubbi che la presidenza della Vigilanza sarà affidata a un esponente dell'Unione, è Giuseppe Giulietti, che non vuole sentir parlare di una presidenza scontata per la Margherita. «Certo, Gentiloni e D'Andrea - ha continuato - sarebbero ottimi presidenti. Ma anche Giordano, Falomi, Boco e Labellarte. Per non parlare, poi, dei potenziali candidati tra i Ds». Se il direttore generale della Rai Meocci deve attendere ancora un po' per fare le sue nomine (i due vicedirettori generali e altre urgenze come il direttore delle Finanze), a dare il via ci penserà il presidente Claudio Petruccioli. A quanto risulta infatti, nell'assise di oggi nominerà il capo del suo staff. La candidata per quella importante poltrona sarebbe Anna Donato, fedelisima di Marcello Del Bosco e vice alla testata giornalistica regionale di Angela Buttiglione dal 16 maggio del 2002.

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