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Si cambia, nessun carcere per il cronista

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È questa una delle modifiche che, secondo quanto si è appreso in ambienti del governo, potrebbe essere introdotta a breve al testo di riforma delle intercettazioni. In più riprende quota l'ipotesi di presentare il testo sotto forma di decreto e non di disegno di legge. Per il cronista che pubblica il contenuto di colloqui intercettati potrebbe essere prevista così solo una sanzione pecuniaria. Ma non sarebbe questa l'unica novità che ieri, in una riunione di tecnici della maggioranza, si sarebbe deciso di introdurre al testo. Con ogni probabilità infatti si lascerà la possibilità di intercettare conversazioni anche tra non indagati. Eliminando così il limite, previsto nell'ultima stesura del provvedimento, secondo il quale potevano essere spiati solo coloro che erano oggetto di indagine a meno che non risultassero coinvolti in fatti di mafia e terrorismo. Se il testo verrà ritoccato in questo senso, è stato spiegato in ambienti della Cdl, si potrebbe riprendere in considerazione anche l'ipotesi di presentarlo sottoforma di decreto e non di disegno di legge. Secondo quanto si è appreso, infatti, così modificato il provvedimento potrebbe risultare più gradito anche al Quirinale.

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