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«Sconti o medicine nei supermercati»

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Storace minaccia i farmacisti: applicate la legge che consente di vendere a prezzi più bassi

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Francesco Storace, ministro della Salute, si rivolge ai farmacisti per chiedere l'applicazione integrale della legge 149 sul prezzo delle medicine di fascia C, quelle a carico dei cittadini. Ieri il ministro ha avuto un colloquio con Claudio Scajola, ministro delle Attività produttive, per discutere il programma di contenimento dei prezzi dei farmaci. Ministro, qual è stato il tema del confronto con Scajola? «Il governo è impegnato nel contenimento dei prezzi. Al ministero delle Attività produttive è aperto un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti. Bisogna venire incontro ai cittadini per ridurre i disagi provocati dall'euro». Si discute della vendita dei medicinali da banco nei supermercati. Cosa ne pensa? «Ho forti perplessità. Il cittadino deve essere consigliato direttamente dal farmacista. Nella legge 149 facciamo esplicito riferimento alla professionalità del farmacista per tutelare la farmacia come esclusivo luogo di vendita. Allo stesso tempo, però, ci sono richieste che spingono in quella direzione e, se non si incentiva la politica degli sconti, sarà difficile resistere. Vorrei ci fosse massima disponiblità da parte di Federfarma nell'applicare la legge che è la migliore tutela per la farmacia italiana». Quante sono finora le farmacie che applicano gli sconti? «Un terzo delle farmacie applica il massimo della riduzione, cioè il 20%. C'è poi un altro 40% che fa sconti dal 5 al 15%. Ma si può e si deve fare di più. Esorto i farmacisti a darsi da fare e a tornare amici dei loro clienti così non ci sarà bisogno di portare i medicinali da banco nei supermercati». Quali saranno gli effetti della legge sui farmaci sulle tasche dei cittadini? «La manovra prevede per la prima volta il blocco all'aumento del prezzo della fascia C per due anni. Tutto questo si è già tradotto in un risparmio del 5% rispetto alle prospettive di aumento. I cittadini hanno il diritto di poter risparmiare e le fasce sociali più deboli devono essere aiutate da chi sta meglio». Quale sarà il contributo dei cittadini nell'elaborazione della manovra sui prezzi dei farmaci? «A settembre proporremo un protocollo d'intesa alle associazioni dei consumatori per la verifica della legge 149. La mia intenzione è quella di informare i cittadini sui loro diritti. Nel caso dei farmaci di fascia C con ricetta, ad esempio, il farmacista è tenuto a segnalare al cliente l'esistenza dell'eventuale farmaco generico equivalente. Senza dimenticare che gli sconti sono applicabili anche alla fascia C senza ricetta». La politica dei prezzi non può escludere i produttori. Quali sono le iniziative nei confronti dell'industria farmaceutica? «Oggi sui farmaci a carico del cittadino le aziende decidono il prezzo autonomamente. Sull'argomento, però, abbiamo già comunicato all'industria farmaceutica la volontà di giungere a una normativa che preveda la necessità di motivare l'aumento del prezzo. Sarebbe un'ulteriore garanzia per i cittadini. Bisogna ragionare su strategie concertate per lavorare con soddisfazione e sicurezza sociale».

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